Pathfinder, arrivo su Marte il 4 di luglio

marte pathfinder

Dopo appena sei mesi di volo interplanetario la sonda Mars Pathfinder sta per raggiungere il pianeta rosso. L’”ammartaggio”, se tutto andrà come previsto dai tecnici della Nasa, avverrà il 4 di luglio. Giusto in tempo per fare ai cittadini americani un regalo “spaziale” in occasione della festa dell’Indipendenza. Un regalo che Bill Clinton apprezzerà più di chiunque altro. Il presidente degli Stati Uniti, durante la campagna elettorale per la sua rielezione, aveva puntato molto sull’esplorazione del Sistema solare. Un elemento in più per completare il ritratto di “Kennedy degli anni Novanta” a cui tiene tanto il suo staff. D’altra parte la scorsa estate l’occasione gli era stata offerta (insieme a un pezzo di roccia marziana) su un piatto d’argento da Dan Goldin, amministratore dell’agenzia spaziale americana.

In pieno agosto gli scienziati della Nasa annunciarono di aver scoperto tracce fossili di vita su un meteorite proveniente da Marte e piovuto in Antartide migliaia di anni fa. Con grande tempestività Clinton dichiarò che in caso di rielezione la sua amministrazione si sarebbe impegnata per andare a cercare la vita direttamente su Marte. Una promessa che deve essere piaciuta ai cittadini americani, ancora memori delle emozioni da conquista dello spazio degli anni Sessanta e Settanta, e alla lobby degli scienziati e dei tecnici impegnati in un settore che negli ultimi anni aveva continuato a subire tagli di budget.

E sembra proprio l’abbattimento dei costi, più della ricerca di forme viventi, l’obiettivo del Mars Pathfinder. Come si legge quasi ovunque nelle dichiarazioni di intenti della Nasa, la sonda che sta per raggiungere Marte ha lo scopo di dimostrare come sia possibile realizzare missioni interplanetarie “faster, better and cheaper”, più rapide, più avanzate, più economiche. Il Mars Pathfinder è costato soli 150 milioni di dollari (circa 240 miliardi di lire). E per l’intera missione la Nasa ha investito 280 milioni di dollari (quasi 450 miliardi di lire), un quinto si quanto si spese a metà degli anni Settanta per spedire su Marte i Viking.

[inserito 18 giugno 2019]

Insieme ai costi sono stati ridotti i tempi. Per pensare e allestire Mars Pathfinder ci sono voluti tre anni. Sono questi i vantaggi della produzione in serie. La Nasa infatti ha progettato una vera e propria flotta di sonde interplanetarie a basso costo all’interno del programma “Missione Discovery”. L’idea è stata di realizzare piccole sonde che hanno in comune tutti gli apparati essenziali, per esempio quelli che gestiscono la propulsione o la trasmissione dei dati verso terra. Questo ha permesso di fare una sola volta il lavoro di ricerca e sviluppo, anche se le sonde hanno obiettivi diversi. Come dire che sono stati realizzati più esemplari della stessa auto. Gli optional vengono montati su ciascuna a seconda del percorso che dovrà affrontare.

Tra gli optional del Mars Pathfinder c’è il Sojourner, un piccolo fuoristrada che dovrà raccogliere campioni di suolo marziano in un’area di alcune centinaia di metri quadrati. Si metterà in movimento dopo che la sonda avrà toccato il suolo del pianeta e continuerà a gironzolare tra rocce e sabbia per un periodo compreso tra i 7 e i 30 giorni marziani (24.6 ore). La sonda potrebbe invece continuare a raccogliere dati anche per un anno. Sempre che l’impatto col terreno non danneggi la strumentazione. Per ridurre al minimo i rischi, oltre ai tradizionali razzi e paracadute, entrerà in funzione anche uno speciale airbag che dovrebbe attutire l’urto.

A partire dal 4 luglio un flusso di informazioni viaggerà attraverso il sistema solare per raggiungere le antenne paraboliche della Nasa. Dentro quella interminabile fila di “zero” e di “uno” saranno scritte le caratteristiche dell’atmosfera di Marte, la composizione delle sue rocce, l’intensità del suo campo magnetico. E ci saranno anche immagini della zona in cui il Mars Pathfinder è atterrato, immagini che quasi in tempo reale potranno essere viste dagli utenti della rete sui siti della Nasa. Da quei dati, da quelle immagini si potrà imparare ancora molto sul pianeta rosso e forse avere una conferma agli indizi di vita trovati l’estate scorsa sul meteorite marziano. Ma c’è anche chi ritiene la missione Pathfinder una prova generale. A 21 anni di distanza dalla missione Viking un nuovo congegno proveniente dal pianeta Terra posa i suoi piedi metallici sulla superficie di Marte. I prossimi potrebbero essere in carne e ossa.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here