I Budda fatti a pezzi dai Talebani

Colpi di kalashnikov per cancellare la storia dell’Afghanistan preislamico.Lo ha ordinato l’emiro dei fedeli e capo supremo dei Talebani il mullah Mohammed Omar, in nome della legge islamica. Così verranno distrutte le due statue dei Budda della città di Bamiyan, a circa 300 chilometri da Kabul, antiche testimonianze del tempo in cui l’Afghanistan era un crocevia sulla via della seta. “Tutto ciò che faremo è spaccare delle pietre”, ha dichiarato il mullah. E ha aggiunto: “Non mi interessa niente tranne l’Islam”. Nei prossimi giorni quindi la polizia religiosa, in nome di Allah, procederà alla distruzione delle rappresentazioni del Budda più antiche e maestose – una è alta 53 metri, l’altra 35 – che possiede l’Afghanistan. Opere che furono scavate nella roccia dai monaci e che conservano le caratteristiche di un incrocio di culture. I Buddha infatti hanno occhi dal taglio orientale ma indossano una tunica greca, secondo i dettami dell’arte conosciuta come “Gandhara”, dal nome di una città che dovrebbe essere l’attuale Peshawar e che si trova nel nord-ovest del paese. Nonostante le proteste provenienti da tutto il mondo, l’opera di distruzione coinvolgerà oltre alle due statue, già gravemente danneggiate nel corso dei combattimenti dei Talebani con le popolazioni locali, musulmane sciite, anche centinaia di altre piccole sculture raffiguranti il Buddha, in gran parte conservate al Museo di Kabul. (p.c.)

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