Einstein, tra pubblico e privato

“Rivoluzione nella scienza. Nuova teoria sull’universo. Rovesciate le idee newtoniane”. Così il 7 novembre del 1919 il Times di Londra annunciava la conferma della relatività generale di Albert Einstein, uno scienziato la cui fama usciva così dall’ambito ristretto degli addetti ai lavori. Oggi la figura di Einstein è un’icona mediatica e alcune sue espressioni hanno assunto lo status di massime divertenti e illuminanti sul funzionamento della natura. Per esempio, per spiegare al grande pubblico la relatività del tempo diceva: “Quando una bella ragazza sta seduta sulle tue ginocchia, un’ora sembra un secondo; quando ti siedi su una stufa bollente un secondo ti sembra un’ora”. Ma anche la rivoluzione scientifica innescata dalla teoria della relatività è strettamente collegata alla figura pubblica di questo grande scienziato, come spiega una mostra aperta fino al prossimo 8 agosto al Museo di storia naturale di New York. Gli oggetti esposti sono molti, da quelli più personali a quelli più collegati alla storia della scienza, come diverse versioni scritte a mano dell’equazione E=mc2 o di alcuni celebri saggi scientifici. Molti di questi oggetti, come una lettera al presidente Roosevelt, non sono mai stati esposti prima d’ora. Galileo ha intervistato Michael M. Shara, l’astrofisico che ha curato la mostra.

Com’è organizzata la mostra e quali aspetti di Einstein racconta al pubblico?

”Il percorso si divide in due parti. Nella prima cerchiamo di spiegare la fisica di Einstein, la relatività generale e speciale, i suoi contributi sul moto browniano, il premio Nobel, etc. Einstein è visto spesso come un genio dai capelli bianchi le cui teorie sono però incomprensibili ai non specialisti. Noi presentiamo alcune immagini, video ed esperimenti aperti al pubblico che speriamo aiutino a capire meglio le sue teorie: per esempio, in che modo la materia deforma lo spazio e come lo spazio deformato la faccia muovere a sua volta. La seconda parte parla dell’uomo, della sua vita personale, della sua famiglia così complessa, con due mogli, i figli e alcune amanti, delle sue idee politiche…”.

E che idee aveva?

”Molti pensano che Einstein abbia vissuto in una torre d’avorio per tutta la vita. Invece era molto coinvolto nelle questioni politiche e sociali del suo tempo. Anzi, fu un fervente pacifista e un antifascista che lottò contro il maccartismo. Odiava le armi nucleari ed era a favore di un governo mondiale. Pensava che fosse l’unico modo per salvare la specie umana dalla distruzione. Usò la sua influenza e il suo prestigio per proteggere alcune persone che all’epoca era molto impopolare difendere. E non a caso l’Fbi elaborò un dossier di 1400 pagine su di lui. Si considerava un autentico cittadino del mondo ma fu anche a favore della nascita dello stato di Israele e dell’Università di Gerusalemme. Sono sicuro che ci sono molti aspetti della vita di Einstein che sono ancora sconosciuti al grande pubblico”.

Qual è stato il suo ruolo nello sviluppo della bomba atomica statunitense?

”Anche se forse ha influenzato lo sviluppo della bomba atomica non ne è assolutamente il “padre”, come ogni tanto si sente dire. Einstein chiese (e ottenne) la cittadinanza americana soprattutto perché odiava il militarismo, di qualunque nazione fosse. Durante la prima guerra mondiale fu uno dei pochi professori tedeschi a firmare un manifesto contro la guerra ed è indubbio che proprio il militarismo tedesco lo costrinse a espatriare prima in Svizzera, negli anni Venti, e poi negli Usa. Forse era un utopista ma era sufficientemente cosciente per scrivere una lettera al presidente Roosevelt un mese prima dell’invasione della Polonia, nel 1939, per avvisarlo che i nazisti avevano la capacità di sviluppare armi nucleari e che gli Stati Uniti avrebbero dovuto cominciare a fare lo stesso. Questo fu il suo unico coinvolgimento, anche se importante, nella questione militare nucleare. Ma Washington non si fidava di lui e non lo invitò a Los Alamos a partecipare al famoso Progetto Manhattan”.

Einstein è considerato una delle maggiori personalità del XX secolo. Lei è d’accordo?

”Assolutamente sì. Sicuramente è stato il singolo scienziato più importante del secolo scorso e, forse, di tutti i tempi. Gli unici che possono “competere” con lui in questo pantheon scientifico sono Newton, Galileo, Darwin e, in misura minore, Keplero e Mendeleev. Non ho dubbi però che il pensiero di Einstein stia influenzando a fondo anche il secolo che è appena iniziato. Ci sono stati più progressi tecnologici negli ultimi cento anni che nei 2000 precedenti. Quasi ognuno di questi progressi è in qualche modo collegabile all’opera di Einstein. E voglio includere anche la rivoluzione biologica. Il suo lavoro sul moto browniano è stato fondamentale per la conoscenza delle molecole e quindi, in via indiretta, per la scoperta del Dna di Watson e Crick. Anche la rivoluzione informatica e telematica, il nucleare, l’astrofisica e la cosmologia dipendono dai suoi studi. Se oggi viviamo in un mondo diverso lo dobbiamo anche e soprattutto a Einstein”.

Perché è diventato una celebrità?

“Appena fu dimostrata la relatività generale, nel 1919, poi verificata sperimentalmente durante un’eclisse solare, Einstein diventò noto in tutto il mondo come lo è la cantante Madonna oggi. È stato visto a lungo come una specie di pop star. E anche oggi la sua figura ha un’aura straordinaria, è quasi un’icona religiosa. Di fronte al pubblico Einstein era molto umile e non si dava delle arie. Era completamente disinteressato al denaro, che per lui era del tutto irrilevante. Era “divorato” dalla voglia di conoscere e di comprendere l’universo. È noto che nella seconda parte della sua vita si dedicò molto all’attività pubblica. Era desideroso di usare la sua celebrità per sposare cause che pensava fossero importanti. Anche se umile, non era un uomo distaccato”.

Era un uomo eccentrico, come le immagini ci fanno vedere, o no?

”Certamente sì, ma non molto di più di altri scienziati che conosco. Vorrei dire che se sei ossessionato da un problema scientifico e questo problema diventa la cosa che occupa tutta la tua giornata allora credo che tu stia diventando “einsteiniano”… Il pubblico era consapevole di questa attitudine estrema di Einstein, perché lui era famoso per la sua capacità di concentrarsi sui problemi scientifici, in uno stato di semi incoscienza rispetto al mondo circostante. Il classico genio eccentrico. Ma ci sono molte persone eccentriche, anche non scienziati, in giro per il mondo”.

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