Rivestire Chernobyl, 25 anni dopo

Venticinque anni dopo l’esplosione, la centrale nucleare di Chernobyl non è ancora stata messa in sicurezza. Lo sarà fra 5 anni grazie a un nuovo sarcofago ad arco che coprirà il cuore radioattivo di Chernobyl per i prossimi cento anni. Il nuovo “vestito” della centrale ucraina, ideato per arginare le perdite radioattive, si chiama New Safe Confinement e dal 2015 andrà a sostituire la struttura eretta subito dopo il disastro nucleare del 26 aprile del 1986.

Allora, quando il reattore quattro esplose in seguito al fallimento di un test di sicurezza, le radiazioni rilasciati furono cento volte quelle di Hiroshima. Circa seicentomila persone si mobilitarono per mettere al sicuro la centrale e gli abitanti. Il primo passo fu l’evacuazione delle vicine città di Pripyat e Chernobyl, e in seguito si procedette con la costruzione di un sarcofago in cui imprigionare il nucleo radioattivo della centrale. Ma la struttura in metallo e calcestruzzo che ne risultò, lo Shelter Object, fu costruita in fretta e con materiali di scarsa qualità: già nel 1997 cominciarono a formarsi le prime crepe, col rischio che le polveri radioattive contenute all’interno si disperdessero nell’ambiente. Di qui la decisione di costruirne uno nuovo e più sicuro: il New Safe Confinement, appunto, il cui progetto è coordinato dal consorzio francese Novarka che lo scorso settembre ha dato il via ai lavori.

La nuova struttura non sarà costruita direttamente sopra il reattore quattro, altamente radioattivo, ma nelle vicinanze, a partire da materiale prefabbricato. Assemblate le varie parti, il gigante di 29.000 tonnellate, alto fino a 110 metri, lungo 164, con un arcata di 257 metri, verrà trasportato tramite un sistema a rotaie sopra quello esistente, coprendolo. Inoltre, dopo il posizionamento, dei robot al suo interno procederanno con le operazioni di smantellamento della centrale, che potrebbero procedere fino al 2065.

Mettere al sicuro Chernobyl in tutto costerà circa 1,9 miliardi di euro tra sarcofago e stoccaggio del materiale esausto. Circa 550 dei 740 milioni ancora necessari sono entrati in cassa la scorsa settimana, promessi da 28 paesi donatori che, alla vigilia del venticinquesimo anniversario del disastro nucleare, si sono riuniti a Kiev per impegnarsi a partecipare alla ricostruzione e alla messa in sicurezza di Chernobyl. A gestire i contributi dei diversi paesi donatori è la European Bank for Reconstruction and Development, attraverso i fondi del Chernobyl Shelter Fund e il Nuclear Safety Account.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here