Contaminazioni alimentari anche nei prodotti dietetici e negli integratori

L’allarme di contaminazione alimentare non risparmia i prodotti “salutistici” come gli alimenti dietetici e gli integratori. È quanto emerge dall’analisi delle segnalazioni del primo semestre 2014 pubblicate nella banca dati del Sistema Rapido di Allerta per alimenti e mangimi della Comunità Europea – Rasff, Rapid Alert System for Food and Feed – che quest’anno festeggia 35 anni d’attività di garante della sicurezza alimentare.

Non abbiamo aspettato il rapporto ufficiale 2014 per analizzare i dati delle notifiche di contaminazione alimentare, perché le informazioni sono direttamente consultabili on line sul portale Rasff che da giugno 2014 le propone anche in formato più agevole per la ricerca. Dalle 38.844 notifiche accumulate nella banca dati da settembre 1979 fino a giugno 2014, abbiamo estrapolato alcune informazioni sull’andamento delle segnalazioni di alcune categorie di alimenti di crescente interesse sul mercato mondiale: i prodotti dietetici e gli integratori alimentari.

Il numero delle notifiche riferite a “dietetic foods, food supplements, fortified foods” – alimenti dietetici, integratori alimentari, alimenti arricchiti – del primo semestre 2014 e 2013, registra un aumento del 40,2% nel 2014 rispetto allo stesso semestre dell’anno precedente. È un andamento in controtendenza rispetto al trend generale di diminuzione delle segnalazioni di alimenti e mangimi contaminati, già evidenziato per l’anno 2013 nel rapporto ufficiale: al calo dell’8,5% tra 2012 e 2013 segue, nel primo semestre 2014, un’ulteriore riduzione del 5.1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il mercato degli integratori ha un volume solo in Europa di circa 8 miliardi di dollari ed è in forte crescita in Italia. Secondo l’elaborazione di NutraIngredients dei dati pubblicati da Euromonitor, un’agenzia privata londinese leader nelle indagini di mercato, a fronte di una leggera flessione dell’1% a livello continentale, il mercato italiano ha fatto segnare un +7% tra 2008 e 2012. A sottolineare l’impennata nell’uso degli integratori, anche una recente indagine pubblicata su PLoS ONE, a firma anche di tre ricercatori del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano: siamo al primo posto tra i consumatori europei di integratori di origine vegetale, con il 22,7% degli intervistati che dichiara di averne fatto uso almeno una volta nella vita.

Nell’anno degli scandali dell’infezione da epatite A correlata al consumo di frutti di bosco congelati e della presenza di carne di cavallo non dichiarata in etichetta in numerosi prodotti finiti, il sistema di allerta dell’organizzazione europea si dimostra ancora una volta uno strumento rapido, condiviso e trasparente per la segnalazione e la risoluzione di casi di contaminazione alimentare. Lo evidenzia la diminuzione del numero di notifiche sulla presenza di carne di cavallo, che tra il 2013 e il 2014 scende da 85 a 3. 

Un sistema che funziona e che permette a consumatori, produttori e distributori di tenere alta l’attenzione sulle contaminazioni presenti non solo nei cibi più comuni ma anche nei prodotti particolari come alimenti dietetici e integratori ormai divenuti di largo consumo.

di Emanuela Branca, Sara Canali, Assunta Croce, Maddalena Donzelli, Alessio Falavena, Stefania Pandolfi, Daniele Paulis.

Questo articolo è stato prodotto in collaborazione con Dataninja nell’ambito del Master in Giornalismo e Comunicazione istituzionale della Scienza, Università di Ferrara

Riferimenti: PLoS ONE doi:10.1371/journal.pone.0092265
Credits immagine: faith goble/Flickr

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