10 curiosità sulla vita a bordo della Iss

Stanotte, mentre dormivate, Samantha Cristoforetti è arrivata a bordo della Stazione spaziale internazionale, 400 km sopra le nostre teste. Come vi abbiamo raccontato, è andato tutto secondo i piani: partenza dal cosmodromo di Baikonur (Kazakistan) alle 22:01 ora italiana assieme ai colleghi Anton Shkaplerov e Terry Virts, volo di sei ore a bordo della Soyuz, ancoraggio e ingresso nella stazione alle 6:00. E ora? Samantha vivrà per sei mesi sulla Iss, orbitando attorno alla Terra, e prenderà parte a circa 200 esperimenti scientificiprogettati dall’Agenzia Spaziale Italiana.Nell’attesa dei primi racconti e scatti di Sam, abbiamo raccolto per voi dieci curiosità sulla vita quotidiana nella Stazione.

1 – Come si fa il bucato?

È la stessa Samantha a spiegarlo, rispondendo a una domanda su Twitter. “Sulla Stazione non c’è modo di lavare gli indumenti. Una volta usati, diventano immondizia e sono ‘smaltiti’ tramite uno dei veicoli cargo che rientra in maniera distruttiva nell’atmosfera”. A bordo non ci sono troppe opzioni per il vestiario: “Abbiamo soltanto sei paia di pantaloni”, continua Sam, “per tutta la missione, quindi un paio al mese. Fortunatamente per altri tipi di indumenti la dotazione è un po’ più generosa. Questi sono raccolti in cosiddetti ‘bricks’ (mattoni), che rappresentano la dotazione per due settimane. Ciascun ‘brick’ contiene 7 slip, 2 magliette, 2 pantaloncini e una maglietta da sport, 3 paia di calzini e, per le donne, un reggiseno (o canottiera, se preferita) e 2 reggiseni sportivi”. Il materiale più prezioso? I calzini: Samantha, prima di partire, ne ha spediti una dozzina sulla Stazione tramite un veicolo cargo. La Nasa offre quattro opzioni agli astronauti per l’uso dei propri indumenti sporchi: indossarli di nuovo, buttarli via nello Spazio, farci crescere delle piante o darli in pasto ai batteri.

2 – Come si dorme a bordo?

Non troppo comodamente. La Stazione orbita attorno alla Terra ogni 90 minuti, tra il 57° parallelo nord e il 57° parallelo sud, e gli astronauti vivono, ogni giorno, 16 albe e 16 tramonti. Non ha molto senso, dunque, parlare di notte e di giorno: per ogni astronauta sono pianificate circa 5-6 ore di sonno. Ciascun membro dell’equipaggio ha a disposizione un piccolo alloggio personale, nella zona della Stazione chiamata Tranquillity –l’unico ambiente in cui si possa godere di una certa privacy –, con un sacco a pelo ancorato al muro: molti astronauti raccontano che il sogno più ricorrente è quello galleggiare nel vuoto.

3 – Come si lavano i capelli?

Luca Parmitano non aveva di questi problemi, ma Samantha sì: lavarsi i capelli nello Spazio, come tutte le altre attività, richiede diversi accorgimenti. Karen Nyberg, una collega di Parmitano, ha spiegato come fare. Si cosparge dell’acqua sui capelli tramite un beccuccio (stando attenti a non far disperdere le gocce nella Stazione), bagnandoli fino alla punta e poi si friziona lo scalpo con shampoo che non necessita di risciacquo. Alla fine, niente phon: si attende semplicemente che l’acqua evapori da sola.

4 – Come si usa il bagno?

Parliamo ancora di igiene personale. Quello della toilet è uno dei capitoli più interessanti: come si fanno i propri bisogni a 400 chilometri di quota? Anche in questo caso, il comfort è ridotto al minimo. Come spiega Sunita Williams, ex capitano della Stazione, l’equipaggio ha a disposizione un tubo con un imbuto giallo per l’urina e una sorta di scatola con buco per il bisogno “number two”, come dicono gli americani. Se il bagno è particolarmente spartano, comunque, lo stesso non si può dire per la carta igienica. Gli astronauti ne hanno a disposizione ben quattro tipi diversi.

5 – Cosa fare nel tempo libero?

Tra esperimenti scientifici e (poco) sonno, sulla Stazione non c’è molto tempo libero. Luca Parmitano lo usava per scattare foto, Chris Hadfield (tra le altre cose) per scrivere canzoni, Greg Chamitoff giocava a scacchi, Sunita Williams correva maratone e triathlon. Cosa farà Samantha?

6 – Come si cucina?

La Stazione è dotata di due scaldavivande, un frigorifero e un distributore d’acqua. I cibi solidi sono serviti su un vassoio magnetico dove sono attaccate le posate, mentre bevande e zuppe si sorseggiano tramite cannucce (per evitare la dispersione di gocce nella Stazione). Gli astronauti hanno a disposizione il cosiddetto bonus food, una scorta di cibo aggiuntivo e personalizzato che possono portare con sé dalla Terra. Luca Parmitano aveva scelto lasagna e tiramisù. Samantha Cristoforetti ha scelto pietanze a base di pesce azzurro e carne bianca.

7 – Come si smaltiscono le immondizie?

Semplice: si disintegrano. E l’inceneritore è la nostra atmosfera. Feci e oggetti da buttare (per esempio indumenti sporchi e strumenti rotti) vengono accatastatinella stiva dell’Atv (Veicolo Automatico di Trasferimento) dell’Esa. Quando è pieno, viene fatto tuffare nell’atmosfera a velocità ipersonica e si disintegra in circa 700 pezzi. “L’impatto sul nostro pianeta e sulla sua atmosfera”, precisa l’Esa, “è praticamente nullo”. L’unico pezzo dell’Atv che sopravvive è il motore, ma la traiettoria di rientro è calcolata in modo tale che i residui solidi si tuffino in una grande area disabitata dell’oceano Pacifico.

8 – Come fa la Stazione a comunicare con la Terra?

È sempre l’Esa, tramite il suo Avamposto42, il sito dedicato aFutura, la missione di Samantha Cristoforetti, a spiegarlo. Le comunicazioni Iss-Terra sono possibili “grazie al sistema satellitare Tdrs (Tracking and Relay Data Satellites) che la Nasa si divide, per esempio, con l’esercito americano: questi satelliti sono in orbita geostazionaria (ovvero se si guarda il satellite dalla Terra sembra occupare in cielo sempre la stessa posizione) a 36mila chilometri e vengono usati come ripetitori per le comunicazioni e l’invio di dati per i veicoli spaziali – tra cui appunto la Iss”. I dati della Stazione comprendono sei canali video, i flussi degli esperimenti a bordo e la telemetria, e i collegamenti avvengono via radio sulle bande S e Ku.

9 – Che acqua si beve a bordo?

L’acqua che bevono gli astronauti a bordo della Iss è sempre la stessa – quella che si ottiene attraverso il sistema di riciclo della Stazione (sì, anche dall’urina e da quella evaporata dai capelli, per esempio). Di tanto in tanto, però, i veicoli cargo che arrivano dalla Terra portano taniche da 400 litri di acqua fresca, prelevata dal Pian del Mussa della centrale di Venaria e dalla centrale di Grugliasco. 

10 – Sesso nello Spazio: è possibile?

Non si sa. A luglio scorso, l’agenzia spaziale russa aveva lanciato cinque gechi per studiare gli effetti della gravità sulla loro vita sessuale, ma sono tutti morti congelati.

Per quanto riguarda gli esseri umani, la situazione è ancora più nebulosa. Tempo fa, qualcuno aveva parlato di un esperimento Nasa per studiare gli effetti dei rapporti sessuali tra esseri umani nello Spazio – che però si è rivelato una bufala: per quanto ne sappiamo, nessuno ha mai fatto sesso nello Spazio, finora. Anche perché, dicono i medici, è molto difficile ottenere un’erezione a gravità zero.

Credits immagine: Wikipedia
Via: Wired.it

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