La migliore scienza del 2014

rupestre mano

Science non ha dubbi, e molti appassionati di scienza saranno certamente d’accordo con la rivista. Il traguardo scientifico dell’anno è lo sbarco, per la prima volta nella storia dell’esplorazione spaziale, su una cometa, la 67P/Churyumov-Gerasimenko, realizzato grazie alla missione Rosetta dell’Esa, che lo scorso 12 novembre ha sganciato e spedito sul corpo celeste il suo rover Philae. Un parere in pieno accordo con la rivista Nature, che ha appena incoronato l’italiano Andrea Accomazzo, responsabile delle operazioni della missione Rosetta, scienziato dell’anno.

L’atterraggio – con i rimbalzi, i problemi di ancoraggio e l’adagio in una zona debolmente illuminata dal Sole – è stato più complicato del previsto, ma si è comunque trattato, ricorda Science, del primo accometaggio soft della storia. Qualcosa il lander ha già rispedito a Terra (come gli indizi sulla presenza di molecole organiche sulla cometa), ma si attende ancora molto da Philae e dalla sua sonda madre Rosetta (che ha appena escluso un’origine cometaria per l’acqua terrestre), la quale seguirà la 67P nel suo viaggio verso il Sole studiando come questa cambi nel tragitto. Se gran parte delle attività spetteranno alla sonda Rosetta infatti è probabile – e si spera – che il risveglio di Philae con l’approcciarsi al Sole (con la ricarica operata dai pannelli solari) ci dica ancora molto sulla cometa e sull’origine del Sistema solare.

Ma non è stato solo l’anno di Rosetta. Diversi sono stati i traguardi raggiunti nel campo della medicina, della paleontologia, della biologia sintetica e della robotica. Senza scegliere secondi, terzi posti, e così via, ecco quali sono le altre nove scoperte che la rivista ha scelto di includere nella propria top ten.

Ecco allora che il 2014 è stato per Science un anno fondamentale per chiarire i meccanismi della transizione dinosauri-uccelli. Il confronto degli scheletri dei primi uccelli, dei dinosauri e degli uccelli moderni ha infatti portato a individuare linee di dinosauri che svilupparono degli adattamenti (come un corpo leggero e taglia piccola) che permise loro di sopravvivere alla disastrosa estinzione di 66 milioni di anni fa e di evolversi in diversi tipi di uccelli.

Tra i traguardi scientifici dell’anno che sta per concludersi anche la scoperta di come trasfusioni di sangue da topi giovani riesca a far ringiovanire muscoli e cervello in topi più anziani, ma anche gli avanzamenti nel campo della cooperazione robotica senza necessità di una supervisione umana (vi ricordate i robot costruttori ispirati alle termiti?) e lo sviluppo di avanzati chip neuromorfici, che imitano la struttura del cervello umano e in grado di processare le informazioni in modo simile a questo.

C’è spazio però anche per la medicina nella top ten di Science, che ricorda gli avanzamenti compiuti dai ricercatori nel ricreare in laboratorio le cellule beta del pancreas (quelle produttrici d insulina) per lo studio del diabete e le neuroscienze, con la ricerca che ha evidenziato – nei topi – la possibilità di manipolare i ricordi utilizzando la luce (optogenetica) per controllare l’attività dei neuroni.

Science infine premia anche la creazione del primo batterio con dna alieno (con due basi in più rispetto alle classiche quattro), la partenza delle attività scientifiche per i minisatelliti CubeSats e la datazione delle pitture rupestri delle caverne indonesiane, che ha mostrato come anche in Oriente l’arte simbolica si è sviluppata nello stesso periodo di quella europea.

Via: Wired.it

Credits immagine: Kinez Riza

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