Premiate 5 scienziate eccellenti

Maggiore è il livello di diversità all’interno di un team di ricerca, più elevata è la qualità del lavoro svolto. Lo dimostrano diversi studi che hanno valutato differenti fattori che definiscono il successo di un paper scientifico, per esempio la frequenza con cui lo studio di un gruppo di ricercatori viene citato da altri scienziati. Ebbene, come si evince da una ricerca condotta da Boston Consulting Group i team di ricerca caratterizzati da diversità di genere hanno ottenuto il 34% di citazioni in più rispetto ad altri team. La ricerca scientifica ha quindi molto da guadagnare da maggiore diversità ed equilibrio di genere ai più alti livelli accademici e scientifici. Per portare alla ribalta modelli di ruolo, scienziate di successo che possano essere d’ispirazione per le giovani da una parte, e dall’altra aiutare la giovani ricercatrici a emergere nel loro ambiente di lavoro, L’Orèal insieme a Unesco premia ormai da 17 anni ogni anno 5 scienziate affermate di 5 continenti diversi e 15 giovani ricercatrici. A queste si aggiungono le under 35 a cui vengono destinate delle borse di studio a livello nazionale.

La cerimonia di premiazione di For Women in Science 2015 è avvenuta a Parigi il 18 marzo. E ha visto salire sul palco Rajaâ Cherkaoui El Moursli, professoressa presso l’Università Mohammed V di Rabat in Marocco, premiata “per il suo contributo fondamentale nell’ambito degli studi che hanno condotto alla scoperta del Bosone di Higgs, particella all’origine della massa nell’universo”; Yi Xie, professoressa di Chimica inorganica all’Università della Scienza e della Tecnologia della Cina, Hefei, Cina, premiata “per il suo prezioso contributo alla creazione di nuovi materiali nanometrici con promettenti applicazioni nella trasformazione del calore e della luce solare in elettricità”; Dame Carol Robinson, professoressa di Chimica, Università di Oxford, Regno Unito, premiata “per la creazione di un metodo rivoluzionario da applicarsi allo studio del funzionamento delle proteine, in particolare le proteine di membrana, fondamentali in numerosi processi biologici”; Thaisa Storchi Bergmann, professoressa all’Università Federale del Rio Grande do Sul, Porto Alegre, Brasile, premiata “per il prestigioso contributo che ha permesso di comprendere il processo attraverso il quale si formano i buchi neri massicci al centro delle galassie, trasformandole e plasmandole”; e Molly S. Shoichet, docente di Ingegneria chimica e chimica applicata, chimica e biomateriali e ingegneria biomedica, Università di Toronto, Canada, premiata “per il suo approccio innovativo allo sviluppo dei biomateriali per la rigenerazione dei tessuti nervosi danneggiati e lo sviluppo di un nuovo metodo di rilascio dei farmaci nel midollo spinale e nel cervello”.

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