Autismo: le differenze tra ragazze e ragazzi

Ci sono delle vere e proprie differenze biologiche nel cervello di ragazzi e ragazze affetti dai disturbi dello spettro autistico. Lo dimostra una ricerca, condotta dall’Uc Davis Mind Institute e pubblicata su Molecular Autism, che ha analizzato quali sono le differenze a livello cerebrale tra bambini e bambine con autismo rispetto ai loro coetani non autistici.

Disturbi dello spettro autistico (Dsa) sono disturbi dello sviluppo a livello neurologico che colpiscono più frequentemente i ragazzi rispetto alle ragazze, in un rapporto di 4 a 1. In generale si stima che circa 1 su 42 ragazzi e 1 su 189 ragazze sia autistico, mentre l’incidenza complessiva varia invece da 1 su 68 bambini a 1 su 150.

Nel tentativo di far luce sulle caratteristiche di questa patologia e sulle differenze tra ragazzi e ragazze affetti da autismo e non, i ricercatori hanno analizzato con risonanza magnetica la struttura del cervello di bambini di età compresa tra i 3 e i 5 anni (112 maschi e 27 femmine) con autismo, e 53 bambini e 29 bambine non affetti da Dsa. “È importante”, ha commentato in proposito Christine Wu Nordahl della University of California di Davis, tra gli autori del paper: “identificare le differenze nella biologia di base tra ragazzi e ragazze, perché ciò potrebbe aiutarci a determinare se ci sono differenze eziologiche di autismo, che potenzialmente potrebbe portarci a diversi trattamenti e interventi”.

Analizzando i risultati, gli scienziati hanno osservato che nei bambini affetti da Dsa, relativamente ai controlli, le regioni che proiettano alla corteccia frontale superiore erano più piccole. Un altro pezzo in più nel puzzle che cerca di mettere insieme le differenze nel cervello delle persone autistiche. Inoltre, i ricercatori hanno anche osservato differenze nella regione del corpo calloso, la regione del cervello che collega gli emisferi destro e sinistro, tra bambini e bambine autistici. “Abbiamo scoperto che l’organizzazione delle fibre callose era differente in maschi e femmine con autismo, in particolare quelli proiettare nei lobi frontali,” ha spiegato Nordahl, precisando come i lobi frontali svolgano un ruolo fondamentale nel comportamento sociale e nelle funzioni esecutive: “Le differenze nei pattern di organizzazione delle fibre callose possono portare a differenze nel modo in cui l‘autismo si manifesta nei ragazzi e nelle ragazze”.

In una ricerca parallela presentata all’Imfar (International Meeting for Autism Research), Nordahl ha analizzato anche le differenze comportamentali tra bambini e bambine con autismo e non. Gli scienziati hanno così scoperto che le differenze osservate tra ragazze con o senza Dsa sono generalmente maggiori di quelle che si riscontrano tra ragazzi autistici e non. “In altre parole, le ragazze con autismo si discostano di più dallo sviluppo tipico delle ragazze che i ragazzi con autismo rispetto ai loro coetanei, il che suggerisce che le ragazze con autismo abbiano difficoltà sociali più serie rispetto ai ragazzi”.

Quanto scoperto, conclude Nordahl, ha bisogno però di essere confermato da ulteriori studi sulle differenze neurobiologiche, comportamentali e di genere tra soggetti autistici e non, magari aumentando il numero di ragazze incluse negli studi.

Riferimenti: Molecular autism Doi:10.1186/s13229-015-0005-4 

Credits immagine: Ciprian Silviu Ionescu/Flickr CC

 

 

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