Preoccupa il forte calo delle vaccinazioni in Italia

Ci siamo: a forza di bufale, allarmi sui social e processi alla scienza, le vaccinazioni in Italia sono in caduta libera, e secondo l’Istituto superiore di sanità sono ormai arrivate al limite della soglia di sicurezza. A testimoniarlo sono i dati raccolti dall’Iss e dal ministero della Salute, che parlano di una copertura per malattie importanti come poliomielite, tetano, difterite ed epatite B ormai al di sotto del 95%, e per morbillo, parotite e rosoliainferiori all’86%. Numeri che non raggiungono gli obiettivi minimi stabiliti dal Piano nazionale per le vaccinazioni, né quelli stabiliti dall’Organizzazione mondiale della sanità.

I numeri inoltre descrivono una situazione che continua progressivamente a peggiorare, e che secondo gli esperti dell’Iss rischia di avere gravi conseguenza sulla salute, sia sul piano individuale che su quello collettivo. “Scendere sotto le soglie minime – sottolinea l’Istituto superiore di sanità in una nota –significa perdere via via la protezione della popolazione nel suo complesso, e aumentare contemporaneamente il rischio che bambini non vaccinati si ammalino”.

Il rischio quindi è quello di nuove epidemie, e il ritorno di malattie ormai scomparse grazie alla protezione dei vaccini, che rischiano oggi di non essere riconosciute e trattate per tempo. “Ricordiamo che i vaccini hanno salvato circa 2 milioni e mezzo di vite l’anno –ha commentato a proposito il presidente dell’Aifa Sergio Pecorelli 5 al minuto e che ancora oggi una malattia come il morbillo può risultare mortale”,.

Come nasca questo crollo delle vaccinazioni non è difficile da immaginare. Giusto una settimana fa, una ricerca presentata durante il congresso nazionale di Paidòss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza, e condotta su mille genitori con figli al di sotto dei sei anni di età ha rivelato infatti che il 33% degli intervistati riteneva i vaccini più pericolosi delle malattie che curano, il 36,6% pensava che rischi e utilità cambiassero da malattia a malattia, e solo un 25,4% sarebbero incondizionatamente a favore delle vaccinazioni.

Il problema comunque non è limitato al mondo dell’infanzia. Le vaccinazioni antinfluenzali negli ultimi tre anni sarebbero infatti calate di oltre il 10%, passando dal 60% del 2012/2013, a poco più del 50% nel 2013/2014, per scendere al di sotto del 50% nell’ultima stagione. Anche qui, numeri pericolosi, che ci mettono in fondo alla classifica dei paesi dell’Europa occidentale.

Via: Wired.it

Credits immagine: Daniel Paquet/Flickr CC

2 Commenti

  1. La mia generazione si ammalava tranquillamente di morbillo, parotite e rosolia e in una settimana passava tutto , mai sentito di morti. Vaccino dell’influenza ? se sei in salute in 5gg l’influenza passa.
    Se io avessi un figlio non lo fare mai vaccinare , non lo riempirei a pochi mesi di vita di chissa quali sostanze contenute nei vaccini .

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