BioPhone, la app che controlla il cuore a distanza

E se per tenere sotto controllo battito cardiaco e stress bastasse il telefonino? Niente più sensori indossabili, anche se piccoli e poco ingombranti. E’ l’obiettivo di un progetto del Massachusetts Institute of Technology (Mit) che promette di rivoluzionare il mondo dei fitness trackers. Si tratta del BioPhone, un’app per smartphone in grado di monitorare a distanza i battici cardiaci e la frequenza della respirazione, direttamente dalla borsa o dalla tasca dei pantaloni.

I sensori nel dispositivo sono simili a quelli già usati un anno fa nel progetto BioGlass, in una versione dei Google Glass, “occhiali” capaci di controllare alcuni parametri vitali attraverso sensori come l’accelerometro, il giroscopio e la fotocamera, integrati nel dispositivo.

Per il BioPhone, invece, i dati vengono raccolti solo dall’accelerometro. Una volta installata su uno smartphone Android, la app registrerà i battiti del cuore e la frequenza di respirazione, interpretando le piccole vibrazioni del corpo. Queste misurazioni devono essere fatte, però, quando l’utente è sostanzialmente fermo. Javier Hernandez, ricercatore del Media Lab del Mit e autore principale dello studio, ha spiegato che lo scopo dell’app è quello di valutare il livello di stress giornaliero e quindi di aiutare l’utente a superarlo, suggerendogli, di provare alcuni esercizi di respirazione.

La sperimentazione ha coinvolto 12 partecipanti a cui è stato chiesto di assumere diverse posizioni, seduti, in piedi e sdraiati, prima e dopo aver fatto attività fisica su una cyclette. Durante il test gli utenti avevano riposto lo smartphone nella tasca dei pantaloni o in una borsa tenuta nella mano sinistra, oppure sulla spalla destra. I partecipanti inoltre erano provvisti di un sensore, approvato dalla Food and Drug Administration, che registra sia i battiti cardiaci sia la respirazione, che ha fatto da “controllo”: le differenze infatti ci sono e sono risultate superiori di circa un battito al minuto per la frequenze cardiaca e un quarto di respiro al minuto per il tasso di respirazione.

“I sensori sono sicuramente di qualità migliore rispetto a quelli di una volta”, ha spiegato Hernandez. “Tuttavia, la loro qualità non è ancora sufficiente per applicazioni più sofisticate. Dobbiamo ancora capire come misurare la frequenza cardiaca e la respirazione in modo affidabile quando lo smartphone si trova in punti diversi e più lontani”. Per esempio, cosa succede se il telefono viene messo nella tasca posteriore dei pantaloni?

Via: Medicina Digitale

 

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