I fondi di Stamina a un progetto per le staminali contro la Sla

Era il 2013 quando l’allora ministro della Salute Renato Balduzzi stanziò tre milioni di euro per la sperimentazione destinata a chiarire, una volta per tutte, la presunta efficacia del metodo Stamina. Dopo un iter burrascoso, due comitati scientifici e un mare di polemiche, la magistratura affondò definitivamente il carrozzone di Davide Vannoni prima che la sperimentazione avesse inizio. I soldi però sono rimasti lì, già disponibili, contenuti nella legge del 23 maggio 2013, n. 57 comma 2-bis. Un tesoretto che oggi il Senato ha deciso di mettere a frutto, anche se in gran segreto. Perso nei quasi 600 commi della legge di stabilità appena approvata è apparso infatti l’emendamento 223, che destina quei 3 milioni di euro (uno nel 2017 e due nel 2018), a una non meglio specificata “sperimentazione clinica di fase II basata sul trapianto di cellule staminali cerebrali umane in pazienti affetti da sclerosi laterale amiotrofica”. Di cosa si tratta? E chi ha deciso come spendere i soldi destinati a Stamina?

L’emendamento non specifica chi sarà il beneficiario del finanziamento (che verrà scelto dal ministero della Salute), ma Giorgio Santini, il senatore del Partito democratico che ha presentato in prima battuta la norma (insieme a cinque colleghi e un senatore di Sinistra ecologia e libertà) ci ha spiegato che è stata scritta pensando alla ricerca, condotta dall’Azienda ospedaliera Santa Maria di Terni in collaborazione con l’Azienda ospedaliero-universitaria maggiore della Carità – Università di Padova, sul trapianto di cellule staminali cerebrali in pazienti affetti da Sla.

Il progetto è diretto da Angelo Vescovi, docente di biologia cellulare della Bicocca di Milano e direttore di Revert Onlus, che da anni studio la possibilità terapeutiche delle cellule staminali cerebrali, una fonte scevra delle problematiche etiche e morali delle staminali embrionali (perché in questo caso vengono estratte da feti abortiti naturalmente), che potrebbe aiutare a rigenerare le aree del sistema nervoso compromesse dalla Sla e da altre malattie neurodegenerative.

La fase 1, in cui è stata valutata la sicurezza delle procedure di trapianto, si è appena conclusa con risultati positivi, e il progetto si appresta quindi a iniziare nei prossimi mesi la cosiddetta fase 2, in cui verrà valutata per la prima volta l’efficacia della terapia nei pazienti affetti da Sla.

Una ricerca serissima, dunque, dal punto di vista scientifico, che ha già ricevuto il via libera dall’Istituto superiore di sanità e dall’Agenzia italiana del farmaco. Eppure i fondi contenuti nella legge di stabilità sono probabilmente destinati a sollevare un certo numero di polemiche.

Normalmente, infatti, il finanziamento pubblico alla ricerca scientifica segue canali ben precisi, che passano per bandi di concorso e valutazioni di comitati scientifici. In questo caso invece i fondi sembrano assegnati a tavolino con una norma su misura, senza il parere di una commissione di esperti che abbia valutato la ricerca più meritevole. I giochi, comunque, sono ancora aperti, perché il testo deve ora passare al vaglio della Camera e c’è chi dice che potrebbe essere modificato in direzione di un bando di concorso pubblico.

In ogni caso, secondo il promotore dell’emendamento la scelta è dettata unicamente da un principio di merito. “Non si tratta di nuove risorse, ma di soldi che erano già stati stanziati e che abbiamo pensato di mettere a frutto”, ha spiegato a Wired il senatore Santini. “Il nostro interesse era di utilizzare i fondi destinati alla sperimentazione di Stamina per una ricerca seria nel campo delle staminali. Quella sulle staminali cerebrali è la ricerca in stato più avanzato che ci risulti in Italia, come testimoniato anche dal ministero della Salute, ed è per questo che è stata scelta, ma la prima tranche delle risorse è stanziata per il 2017 e quindi ci sarà tutto il tempo per modificarne la destinazione se emergeranno nuovi dati”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Bill Dickinson/Flickr CC

2 Commenti

  1. Lo studio di vescovi è, sul campo delle staminali, il più promettente che ci possa essere al momento.
    Le persone che lo portano avanti hanno sempre lavorato in questo ambito, dedicando la vita al bene degli altri; non si sono reinventati ricercatori da un momento all’altro.
    La premessa stesso dello studio è rivoluzionaria, contro il dogma per cui i neuroni sono cellule che non si rigenerano. I risultati ottenuti sono entusiasmanti.
    In ambiente accademico è sostenuta dalle menti più importanti.
    Giusto premiare chi merita, non capisco perché una ricerca del genere doveva ancora aspettare per avere dei fondi vitali. Insinuare il contrario è solo un modo per alimentare la fame di complottismo e il populismo di stampo italiota.
    Istituto superiore di sanità e agenzia del farmaco + professionisti delle migliori università italiane non sono attendibili per valutarne la bontà ?

    Stamina è più di un carrozzone, è una truffa e se c’è ancora qualcuno che vede del buono in quella vicenda assurda, deve ricredersi.
    Era stata ideata da una persona con nessuna competenza in materia, aveva come scopo quello di nutrirsi della disperazione della gente ed è stato condotto compiendo un sacco di reati ( aveva fatto breccia soprattutto in persone con vicende tragiche, su facebook ancora oggi circolano i post di un bambino la cui famiglia “lotta”contro i vaccini perché ha avuto dei problemi in seguito ad un vaccino e che tempo fa incoraggiava però la bufala di vannoni).

  2. La caratura accademica e professionale di Vescovi&C. non è paragonabile a quella dei soggetti coinvolti nei fatti di Stamina, al di là del giudizio su questa ultima. Credo che le lettere lette contro tale stanziamento derivino più da invidie che altro. Per fortuna che sti 3 mil sono stati stanziati altrimenti Vescovi faceva bene a far i bagagli per i Canada.

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