Vita difficile per la pillola del giorno dopo senza ricetta

Quasi un anno fa l’Aifa deliberava che per la nuova pillola del giorno dopo – più spesso nota come pillola dei cinque giorni dopo, quella a base di ulipristal acetato (commercialmente nota come EllaOne) – fosse disponibile senza ricetta per le maggiorenni. Ma quanto ne sanno le donne? Conoscono le opportunità della contraccezione d’emergenza? E le modalità di accesso, i loro diritti? È quanto ha cercato di capire l’indagine condotta dall’Istituto di ricerca Swg di Trieste in collaborazione con Edizioni Health Communication, cercando di mettere in luce anche le posizioni in merito dei farmacisti. Per farlo ha quindi intervistato 400 donne tra i 18 e i 40 anni e 100 farmacisti sparsi sul territorio nazionale.

I risultati dell’indagine mostrano che, sebbene tutte le donne abbiano sentito parlare del pillola del giorno dopo, 9 su 10 ritengono che sia utileefficace e giusto (per 8 su 10) la vendita della pillola senza ricetta, quando si chiede loro quanto ne sanno le informazioni sono ancor poche e sbagliate.

Per esempio il 36% delle intervistate è convinto che serva la ricetta del medico per acquistare EllaOne, e la stragrande maggioranza non ne ha idea. Solo il 16% sa che non serve la prescrizione oltre il diciottesimo anno d’età. Per quanto riguarda l’accesso la percezione nelle donne è che i farmacisti non siano ben disposti a erogare il farmaco senza ricetta, almeno così crede il 43% del campione. Ma le cose stanno davvero così?

A leggere i dati riguardanti le opinioni di chi sta al di là del bancone sembrerebbe proprio di sì (come era anche emerso tempo fa). Il 18% dei farmacisti intervistati dichiara che non venderebbe mai un contraccettivo di emergenza senza ricetta, a prescindere dalle norme in vigore, facendo appello a questioni di salute o convinzioni religiose. Inoltre, sebbene la stragrande maggioranza consideri utile ed efficace la pillola del giorno dopo, il 46% si dichiara contrario alla decisione dell’Aifa di renderla disponibile senza ricetta per le maggiorenni.

Il motivo? La maggior parte dei contrari lo è perché pensa che in questo modo le donne sarebbero portate a utilizzare la pillola con troppa facilità. Anche se, come commenta Emilio Arisi, presidente della Società medicina italiana per la contraccezione (Smic), i fatti smentirebbero questi timori: “Mi colpisce anche il dato relativo ai farmacisti, convinti che le donne utilizzino con troppa facilità la pillola del giorno dopo. In realtà i dati di utilizzo di questa categoria di farmaci si mantengono in Italia tra i più bassi d’Europa: solo il 2,5% circa delle donne in età fertile ha infatti fatto ricorso alla Contraccezione di emergenza. E ancora, mi meraviglia che solo 3 farmacisti su 10 sappiano che ellaOne è più efficace della vecchia pillola del giorno dopo” (Norlevo, a base di levonorgestrel). Come emerge dall’indagine, inoltre, ancora oggi il 14% dei farmacisti dichiara di non conoscere la direttiva dell’Aifa che ha eliminato l’obbligo di ricetta per EllaOne nelle maggiorenni.

“È fondamentale che i farmacisti informino le donne in maniera corretta essendoci anche una Direttiva dell’Aifa molto chiara da rispettare”, ha commentato infine Francesca Merzagora, presidente di Onda: “Nessun comportamento contrario può essere giustificato. A questo proposito mi sorprende che da quest’indagine emerga che la metà dei farmacisti continui a considerare la contraccezione di emergenza pericolosa dimenticando che questa è un presidio di prevenzione validato, sicuro ed efficace, come è stato ampiamente riconosciuto dai massimi organi autorizzativi internazionali, europei e nazionali”.

Via: Wired.it

Credits immagine: Doug Wheller/Flickr CC

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