Il primo mini-shuttle made in India

shuttle india

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Potrebbe sembrare un semplice volo di routine, ma per gli scienziati della Indian Space Research Organisation (Isro), il test condotto alle 7 del mattino del 23 maggio è un gigantesco passo avanti. Un prototipo del Re-usable Launch Vehicle (Rlv), uno shuttle che può essere utilizzato più di una volta per collocare satelliti nell’orbita terrestre, è stato infatti lanciato dal Satish Dhawan Space Centre per un volo prova, necessario per raccogliere dati sulla velocità ipersonica e sui sistemi di atterraggio autonomo. Dati fondamentali per lo sviluppo dello shuttle vero e proprio.

 

Venti minuti dopo il decollo l’Isro ha confermato il successo della missione, aggiungendo che tutti i parametri della traiettoria, lunga circa 70 km, erano stati rispettati, e che il veicolo era atterrato in mare, nel golfo del Bengala.

Il prototipo, lungo 6,5 metri, pesante circa 1,75 tonnellate e costato 14 milioni di dollari, è 6 volte più piccolo del vero shuttle, che dovrebbe arrivare a superare i 40 metri di lunghezza e nei prossimi anni, altri due prototipi saranno realizzati e testati, per assicurarsi che tutti i sistemi funzionino correttamente. L’Isro ha sottolineato che Rlv non sarà pronto prima di altri 10 anni, un’attesa all’apparenza lunga, ma giustificata dai benefici che uno shuttle riutilizzabile comporterà, primo tra tutti una notevole diminuzione del costo delle missioni.

Non è la prima volta che l’India si avventura nell’esplorazione spaziale, già nel 2013 era stato lanciata una sonda che ha raggiunto Marte dopo quasi un anno di viaggio. Da quando la Nasa ha dismesso il suo programma sullo Space shuttle nel 2011, sono molte le compagnie private che stanno cercando di farsi strada in questo campo (tra cui, ad esempio, SpaceX), oltre ovviamente ad altre nazioni come il Giappone, l’Europa e la Russia.

Riferimenti e credits immagini: Isro

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