Soil Monitor, scopri il consumo di suolo nella tua regione

Città che si allargano a macchia d’olio. Cementificazione selvaggia di campagne e litorali. Infrastrutture, strade e ferrovie che trasformano irrimediabilmente il paesaggio. Il risultato? Il suolo si consuma, si impoverisce, e aumenta il rischio di frane e inondazioni. Per tenere sotto controllo il consumo del suolo nasce “Soil Monitor”, uno strumento realizzato dal centro di ricerca Crisp (formato dall’Università di Napoli Federico II e dal Cnr), con la collaborazione di Ispra, Geosolotions e dell’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu), e presentato negli scorsi giorni al Senato.

 

Soil Monitor from Project WATSUP on Vimeo.

Soil Monitor è una piattaforma online, già disponibile e utilizzabile liberamente all’indirizzo www.soilmonitor.it. Il programma permette all’utente di selezionare una qualsiasi porzione di territorio più o meno estesa, ed è in grado di fornire come “output” non solo la quantità di suolo consumata negli anni, ma anche le conseguenze qualitative degli interventi dell’uomo sul territorio. Della porzione di territorio selezionata si può valutare l’uso e l’impatto dell’uomo sulle superfici, capendo ad esempio se un certo tipo di utilizzo (in questo senso Soil Monitor fornisce risposte dettagliate, anno per anno) ha compromesso alcune funzioni quali ad esempio l’integrità del territorio rurale o l’approvigionamento alimentare o se alcuni aspetti, come le colture di pregio, per la loro eventuale permanenza negli anni possono essere considerati fattori identitari, e quindi da preservare. Altre risposte Soil Monitor le fornisce utilizzando indici comuni nella pianificazione come la frammentazione, lo sprawl, la diffusione urbana.

È uno strumento pensato per un supporto ai Comuni e ai pianificatori, responsabili, attraverso gli strumenti urbanistici, dell’uso e della gestione dei suoli. Soil Monitor infatti può fornire uno sguardo approfondito sull’uso negli anni e sullo stato del suolo e facilitare e rendere più mirata e sensata la programmazione futura.

Le potenzialità dello strumento sono state comprese dai responsabili legislativi delle leggi sul suolo, che hanno preso parte all’evento di presentazione. Per quanto riguarda di disegno di legge quadro sulla gestione sostenibile del suolo Soil Monitor può risultare decisivo perché permette di applicarne una parte, che prevede e prescrive la valutazione e la quantificazione delle funzioni e dei servizi ecosistemici e i rischi di degrado dei suoli. Nell’ambito della futura applicazione del disegno di legge sul contenimento del consumo di suolo la piattaforma può aiutare a orientare le decisioni sull’uso dei suoli e il monitoraggio, su scala nazionale e locale. Altre risposte e supporto Soil Monitor può fornirli nell’ambito del contrasto all’abusivismo edilizio e nell’applicazione della legge sugli ecoreati.

Intervenendo nel corso dell’iniziativa di presentazione, la presidente dell’Inu Silvia Viviani ha sottolineato quanto Soil Monitor può essere utile e funzionale allo sviluppo e all’applicazione di un’urbanistica nuova (al centro del Progetto Paese lanciato in occasione del Congresso Inu di Cagliari, lo scorso aprile) che invece di basarsi sul vecchio modello incentrato su espansione edilizia e quantità punti sui paradigmi della rigenerazione e della qualità. Tra i partecipanti, anche i protagonisti di due recenti iniziative parlamentari in difesa del suolo: i primi firmatari del ddl per la protezione e la gestione sostenibile del suolo, i senatori Roberto Ruta e Massimo Caleo, e la relatrice del ddl sul contenimento del consumo di suolo, la deputata Chiara Braga.

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