Succhiarsi il pollice? Un vizio che abbassa il rischio di allergie

(Foto: Geoffrey Wiseman/Flickr CC)
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Non tutti i mali vengono per nuocere. Alcuni vizietti che tanti genitori vorrebbero togliere ai propri figli, come mangiarsi le unghie o succhiarsi il pollice, avrebbero invece un effetto positivo sulla salute del bambino, abbassando ad esempio il rischio di sviluppare allergie anche in età adulta. Lo dimostra una ricerca pubblicata su Pediatrics e condotta dalla University of Otago, in Nuova Zelanda.

“Molti genitori scoraggiano queste abitudini, e non abbiamo prove sufficienti per consigliare loro di non farlo più”, spiega Robert Hancox, della University of Otago in Nuova Zelanda. “Ma se non bisogna incoraggiare i bambini a mangiarsi le unghie, ma forse possiamo tirare un sospiro di sollievo nel sapere che così si potrebbe ridurre il rischio di allergie”.

Nello studio, i ricercatori hanno analizzato i dati su oltre mille bambini nati tra il 1972 e il 1973. Ai genitori è stato chiesto se i propri figli fossero soliti mangiarsi le unghie o succhiarsi il pollice in diversi periodi della loro vita, e più precisamente quando i bambini avevano 5, 7, 9 e 11 anni di età. I ricercatori hanno poi misurato tramite un test cutaneo la familiarità dei bambini con le allergie all’età di 13 e poi successivamente 32 anni.

Dai risultati è emerso che tra bambini che avevano succhiato il pollice o mangiato le unghie il 38% aveva avuto almeno un allergia, contro il 49% dei bambini che non avevano queste abitudini. Inoltre, i ricercatori hanno scoperto che i bambini con entrambi questi vizi avevano avuto meno probabilità di avere allergie a 13 anni, rispetto a quelli che avevano solo una delle due abitudini.

“I risultati del nostro studio suggeriscono che la risposta immunitaria e il rischio di allergie possono essere influenzati da un’esposizione a batteri orali o altri microbi”, hanno spiegato i ricercatori. La ricerca, inoltre, sostiene la cosiddetta teoria dell’igiene, secondo cui ambienti che hanno troppi pochi germi possono rendere i bambini più sensibili a determinate condizioni, come appunto le allergie.

Riferimenti: Pediatrics

 

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