I robot stanno per diventare “persone elettroniche”?

È uno scenario che aveva già anticipato Isaac Asimov, nel finale del suo Uomo bicentenario: Andrew, il robot protagonista del racconto, riesce finalmente prima di morire a ottenere il tanto agognato status giuridico di essere umano. Naturalmente, non siamo ancora arrivati a tanto – né è in programma qualcosa di simile – ma il la necessità di dare uno status giuridico allemacchine sta diventando una questione sempre più dibattuta e impellente. Tanto che un gruppo di lavoro della Commissione Europea, coordinato dalla parlamentare lussemburghese di centrosinistra Mady Delvaux, sta lavorando a un documento (quila bozza) che contiene, per l’appunto, la proposta di dare uno status giuridico ai robot per avere leggi più chiare ed evitare pericolosi vuoti normativi (impossibile non pensare, per esempio, al primo incidente mortale in cui era coinvolta un’auto a guida automatica). Il documento (in cui, tra le altre cose, sono citatiFrankenstein di Mary Shelley, il mito di Pigmalione e, per l’appunto, le tre leggi della robotica di Isaac Asimov), prevede la definizione di robot come persone elettroniche e la creazione di un’Agenzia europea per la robotica e l’intelligenza artificiale.

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