Il Sistema solare ha un pianeta (nano) in più

pianeta cielo
(Credits: James Wheeler/Flickr CC)
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James Wheeler/Flickr CC)

L’ultimo arrivato nella grande famiglia del Sistema solare si chiama 2014 UZ224 (per ora), ed è il nuovo pianeta nano, del diametro di 530 chilometri, appena scoperto alle spalle di Plutone, a una distanza di 13,7 miliardi di chilometri dalla nostra stella. La scoperta è dell’astrofisico David Gerdes dell’Università del Michigan, che per identificare il pianeta ha utilizzato la Dark Energy Camera (DECam) di 570 megapixel e posizionata sul telescopio Blanco presso il Cerro Tololo Inter-American Observatory (Cile), ideata per di mappare le galassie più distanti.

Nell’ambito del progetto Dark Energy Survey, Gerdes e il suo team di studenti hanno cominciato ad analizzare le mappe della DECam, cercando la presenza di nuovi corpi celesti in movimento non ancora identificati. Grazie alla speciale fotocamera, dopo due anni il team è riuscito a mette a confronto osservazioni fatte a intervalli di tempo irregolari, riuscendo a confermarne così la scoperta.

“Per identificare gli oggetti in transito abbiamo utilizzato una tecnica nota come ‘difference imaging’, spiega Gerdes, “Quando prendiamo una nuova immagine, eliminiamo da questa un’immagine della stessa area di cielo in una notte diversa: gli oggetti che non cambiano scompaiono in questa ‘sottrazione’, e rimaniamo così con solo gli oggetti transitori. Questa tecnica ci ha permesso di individuare milioni di transitori, ma solo lo 0,1% di loro risultano essere lontani pianeti minori”. Per trovarli, ha continuato il ricercatore, è necessario collegare quei puntini luminosi e determinare quali oggetti transitori sono in realtà la stessa cosa in diverse posizioni e durante diverse notti.

Un compito difficile che ha richiesto, oltre alla necessità di migliaia di computer per elaborare le centinaia di terabyte di dati, la collaborazione di esperti internazionali che hanno contribuito all’analisi, permettendo loro di scoprire decine di nuovi Trans-nettuniani Objects (Tno) ovvero corpi celesti che appartengono al Sistema solare, la cui orbita si trova dopo quella di Nettuno.

Uno di questi era, appunto, il candidato a pianeta nano 2014 UZ224. Secondo le osservazioni dei ricercatori, il suo diametro potrebbe essere di circa 530 km e impiegherebbe 1.136 anni per completare la sua orbita intorno al Sole. Per confronto Plutone, il pianeta declassato a nano nel 2006 dall’Unione astronomica internazionale (Iau), ha un diametro di 2370 km e un periodo orbitale di 248 anni.

Per ora, la scoperta è stata riconosciuta dal Minor Planet Center, ma si dovrà aspettare anche il riconoscimento ufficiale dell’Unione astronomica internazionale, perché il 2014 UZ224 entri a far parte della famiglia del Sistema solare come sesto pianeta nano, dopo gli altri cinque: Plutone, Eris, Haumea, Makemake e Cerere. Ma secondo gli astronomi, la famiglia è destinata ad allargarsi: sarebbero, infatti, più di un centinaio quelli ancora da identificare. “Secondo le linee guida ufficiali Iau, un pianeta nano deve soddisfare quattro criteri. Deve orbitare intorno al Sole (controllato), non essere un satellite (controllato), non essere in grado di ripulire la propria fascia orbitale da altri oggetti di dimensioni confrontabili (controllato) e avere una massa sufficiente per essere rotondo”, ricorda Gerdes, “È questo ultimo elemento che è incerto, e l’unico modo per capirlo è quello di ottenere un quadro molto più dettagliato per vedere effettivamente la sua forma. Tuttavia, un oggetto di oltre 400 km di diametro è probabile che sia rotondo”.

Via: Wired.it

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