Luca Parmitano, nel 2019 potrebbe tornare nello Spazio

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(Credits: Esa/Nasa)
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(Credits: Esa/Nasa)

Sebbene il “sì” decisivo si avrà nella prossima primavera, ci sono ottime possibilità che l’astronauta Luca Parmitano torni a volare sulla Stazione spaziale internazionale nel maggio 2019. Ad annunciarlo è stato Jan Woerner, direttore generale dell’Agenzia spaziale europea (Esa), durante la ministeriale, ovvero il Consiglio dei ministri e delle agenzie spaziali dei paesi membri dell’Esa, tenuta in questi giorni a Lucerna (Svizzera).

Luca Parmitano aveva già volato nel luglio del 2013, quando una sua passeggiata spaziale (Extra-Vehicular Activity o Eva) non andò liscia come tutte le altre, ma anzi rischiò di trasformarsi in un vero e proprio incubo: il suo casco, infatti, cominciò a riempirsi d’acqua, fino a non permettergli più di comunicare con la Stazione spaziale.

A quel punto l’astronauta riuscì ad afferrare il cavo di sicurezza e lentamente ritornare alla stazione.

Per questa esperienza drammatica Parmitano ricevette la Nasa Distinguished Service Medal come riconoscimento per il suo ammirevole sangue freddo dimostrato: “Luca Parmitano è un uomo ispirato che dimostra come le persone possono superare qualsiasi ostacolo”, commenta Roberto Battiston, presidente dell’Agenzia spaziale italiana (Asi). “Questa seconda opportunità di volo per Luca conferma il suo alto livello di preparazione e l’importanza del ruolo italiano in Esa, l’esplorazione dello spazio e nella scienza”.

L’ufficializzazione, comunque, arriverà nella primavera del 2017 dal Multilateral Crew Operations Panel (Mcop), il forum per il coordinamento e la risoluzione delle questioni relative all’equipaggio della Stazione spaziale. “Siamo molto orgogliosi della candidatura di Luca Parmitano”, commenta il ministro per Istruzione, l’università e la ricerca, Stefania Giannini. “L’Italia si conferma leader a livello europeo e internazionale nell’ambito delle politiche dello Spazio, si rafforza in questa posizione e si conferma il terzo Paese membro dell’Esa in termini di budget, ma in una posizione ancora migliore in termini di leadership”.

Nel frattempo l’Europa andrà avanti nel progetto di inviare un rover sulla superficie di Marte entro il 2021. E sebbene la missione sia in ritardo (inizialmente prevista nel 2018) e stia costando molto di più di quanto previsto, i ministri della ricerca, riuniti appunto in questi giorni a Lucerna, hanno ribadito il loro impegno, decidendo di sborsare 400milioni di euro necessari per riuscire a portare il progetto fino al suo completamento.

Via: Wired.it

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