Vaccini obbligatori in tutta Italia, sì dalle regioni

(foto:Dan Hatton/Flickr CC)

Sembra in dirittura d’arrivo, finalmente, una legge che stabilisce l’obbligatorietà dei vaccini: ieri, infatti, durante l’incontro al ministero della Salute, riguardo l’avvio del nuovo Piano nazionale vaccini 2017-19, Beatrice Lorenzin e gli assessori delle Regioni e delle Province autonome hanno raggiunto un accordo di una legge che, in tempi relativamente brevi, renda obbligatorie le vaccinazioni, soprattutto per l’iscrizione agli asili nido e alla scuola dell’obbligo. “Abbiamo raggiunto un accordo storico tra lo Stato e le Regioni per una nuova legge nazionale che renda obbligatorie tutte le vaccinazioni previste nel Piano di prevenzione vaccinale 2017-19 su tutto il territorio nazionale”, spiega Walter Ricciardi, presidente dell’Istituto superiore di sanità. “L’intesa è stata raggiunta all’unanimità, con il consenso di tutte le regioni”.

L’obiettivo di adottare una norma nazionale che renda i vaccini obbligatori per l’iscrizione agli asili nido e le scuole dell’obbligo è quello di garantire l’uniformità dell’offerta vaccinale su tutto il territorio italiano.

“L’incontro ha consentito di porre le basi per garantire un’applicazione omogenea del piano su tutto il territorio nazionale”, spiega Antonio Saitta, coordinatore della Commissione salute della Conferenza delle Regioni. “Le nuove vaccinazioni contenute nel piano sono comprese nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea) e conseguentemente, come è emerso nel colloquio con il ministro, si pone l’esigenza di una condivisione Stato-Regioni del percorso applicativo”.

E con la nuova legge nascerà anche un’anagrafe vaccinale, una banca dati che contenga l’elenco di tutti i bambini e adulti già vaccinati e non. “Le Regioni hanno proposto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, non soltanto una legge nazionale che renda obbligatorie le vaccinazioni ma anche un’Anagrafe vaccinale nazionale”, spiega ancora Saitta. “L’obiettivo è che ogni Regione abbia la sua banca dati dalla quale risultino tutti i bambini e gli adulti che si sono già vaccinati, quelli che ancora non lo hanno fatto, e quali conseguenze ha prodotto il vaccino, in modo da poter disporre di un quadro epidemiologico completo”.

Nel corso dell’incontro, Saitta ha inoltre spiegato come in nuovi vaccini, contenuti nel piano nazionale, siano comprese nei nuovi livelli essenziali di assistenza (Lea), e di conseguenza la necessità di una condivisione Stato-regioni del percorso applicativo. “Occorre, quindi, un calendario vaccinale che stabilisca le priorità e la tempistica delle somministrazioni, in modo progressivo e graduale”, spiega l’assessore. “Un obiettivo da raggiungere nello stesso momento in cui si ripartiranno le risorse stanziate a riguardo, 100 milioni di euro, dalla legge di bilancio”. Ministero e Regioni hanno affrontato anche il tema dei Lea: “In particolare abbiamo concordato di lavorare per un’intesa che definisca le tariffe massime per le prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale erogabili nell’ambito del servizio sanitario nazionale”, aggiunge Saitta.

“Questo accordo fa chiarezza anche sull’importanza della vaccinazione per la tutela della salute collettiva e sottolinea il valore etico di un presidio che resta un atto di responsabilità soprattutto nei confronti delle fasce di popolazione più fragili come i bambini, gli anziani o le persone immunodepresse soprattutto nelle comunità ristrette come per esempio le aule scolastiche”, conferma Ricciardi. “Per il resto della popolazione, in una sanità fortemente regionalizzata, è un passo in avanti anche nell’equità dell’accesso alla prevenzione di malattie importanti che rischiano altrimenti di riemergere”.

Via: Wired.it

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