Alzheimer, scoperti i geni collegati all’eccesso di rame libero

    Una nuova ricerca, tutta italiana, identifica le variabili genetiche collegate alla produzione eccessiva di ramelibero” nel sangue, un fattore di rischio per lo sviluppo dell’Alzheimer. Lo studio, pubblicato in questi giorni sulla rivista Molecular Neurobiology, è stato condotto da ricercatori dell’Ospedale Fatebenefratelli all’Isola Tiberina con l’Irccs Centro San Giovanni di Dio di Brescia.

    Dopo aver sottoposto al test del rame 287 pazienti con Alzheimer, i ricercatori sono riusciti a collegare a tre varianti del gene Atp7b la presenza elevata di questo metallo nel sangue. “Questa scoperta – spiega Rosanna Squitti, coordinatrice dello studio al Fatebenefratelli dell’Isola Tiberina – permette ora di definire un particolare tipo di paziente con Alzheimer legato a questo nuovo marker biomolecolare, indicatore del difetto metabolico che porta all’accumulo di rame libero nel sangue, fattore associato alla malattia”.

    È stato infatti evidenziato negli ultimi anni, da un team di ricercatori guidati dalla stessa ricercatrice, che in soggetti con valori elevati di rame tossico (non veicolato cioè dalla ceruloplasmina), risulta triplicato il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer. Tali studi hanno aperto la prospettiva di ridurre la probabilità di ammalarsi abbassando le concentrazioni di rame nel sangue di soggetti a rischio.

    Ora il nuovo studio ha individuato le componenti genetiche legate alla produzione eccessiva di rame. “Un ulteriore risultato in linea con il modello terapeutico della precision medicine – aggiunge la Squitti – che consente di personalizzare l’intervento sul paziente sulla base dei marker biologici individuati nel soggetto”.

    Riferimenti: Non-Ceruloplasmin Copper Distincts Subtypes in Alzheimer’s Disease: a Genetic Study of ATP7B Frequency; Rosanna Squitti, Mariacarla Ventriglia, Massimo Gennarelli, Nicola A. Colabufo, Imane Ghafir El Idrissi, Serena Bucossi, Stefania Mariani, Mauro Rongioletti, Orazio Zanetti and 3 more; Molecular Neurobiology DOI 10.1007/s12035-015-9664-6

    1 commento

    1. Data 20/01/2016. Sul mio sito http://vittoriodascanio.altervista.org espongo alcune mie idee sugli organismi viventi intesi come sistemi basati sulle reazioni nucleari a debole energia: fenomeni Kervran . Sono, naturalmente, anche sistemi chimici ossia “elettromagnetici”……..
      Invito i curiosi a leggere la pagina HOME e le pagine LE TRASMUTAZIONI…….Forse è fantascienza, se però i fenomeni esistono, continuare a ignorarli, impedirà di far luce su un aspetto fondamentale della vita……..Grazie per l’attenzione. Vittorio D’Ascanio.

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