Come nascono le memorie emotive

    La ricerca italiana getta oggi nuova luce sui meccanismi con cui si formano i ricordi. Un team di ricercatori dell’Università di Firenze, in collaborazione con l’Università di Cattolica Pontificia del Rio Grande del Sud, di Porto Alegre (Brasile) ha scoperto infatti che l’acquisizione di memoria emotiva, la funzione cerebrale che permette il ricordo di emozioni legate prevalentemente ad esperienze di paura, può avvenire anche senza l’intervento dell’organo deputato, l’ippocampo.

    A sostituirlo in caso di danneggiamento, svela l’articolo pubblicato su Pnas, è l’amigdala, struttura a forma di mandorla, capace attraverso l’istamina di aumentare la valenza emotiva di uno stimolo esterno, in modo da conservarne memoria.

    “L’indagine – spiega Blandina – ha dimostrato che, nel caso di una compromissione funzionale dell’ippocampo, il sistema istaminergico dell’amigdala conferisce al cervello la plasticità necessaria a reclutare circuiti alternativi per la formazione di una memoria di paura. Lo studio è importante perché suggerisce nuovi bersagli e strategie per il trattamento di disturbi sia della memoria che ossessivo-compulsivi”.

    Riferimenti: Histamine in the basolateral amygdala promotes inhibitory avoidance learning independently of hippocampus; Fernando Benetti, Cristiane Regina Guerino Furini, Jociane de Carvalho Myskiw, Gustavo Provensi, Maria Beatrice Passani, Elisabetta Baldi, Corrado Bucherelli, Leonardo Munari, Ivan Izquierdo, and Patrizio Blandin; Pnas doi:10.1073/pnas.1506109112

    Credits immagine: Allan Ajifo via Wikimedia Commons

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