In Antartide, all’inseguimento del Big Bang

    Per studiare l’Universo, un team di ricercatori italiani, coordinati da Marco De Petri della Sapienza, si è spinto nel luogo dove l’atmosfera è più secca e interferisce di meno con le misurazioni: l’Antartide. La spedizione si concluderà il prossimo tre febbraio, e grazie allo strumento Casper, composto da uno spettrometro operante in banda millimetrica e da un telescopio da 62 centimetri di diametro, sta analizzato l’emissione dell’atmosfera a 3.233 metri di quota, raccogliendo dati che serviranno per installare un super telescopio con cui osservare la Radiazione di Fondo Cosmico. L’esplorazione del cielo a lunghezze d’onda dell’ordine del millimetro richiede infatti un’atmosfera secca e stabile. Solo soddisfacendo queste condizioni si riescono a catturare anche i più piccoli segnali provenienti dal cosmo e quindi a studiare la sua evoluzione a partire dal Big Bang.

    Per questi motivi la missione ha scelto la base italo-francese Concordia in Antartide, sul plateau denominato Dome C, che rappresenta uno dei migliori punti osservativi ad alte latitudini geografiche e/o ad alta quota sulla Terra in questa banda spettrale. Il monitoraggio dell’atmosfera in un sito secco come questo consente di anticipare le osservazioni di futuri telescopi dedicati all’osservazione della Radiazione di Fondo Cosmico.

    A guidare le ricerche di Casper è un team di scienziati di cui fanno parte, oltre a Marco De Petris, Daniele Buzi studente del dottorato in Astronomy, Astrophysics and Space Sciences delle Università Sapienza e Tor Vergata e Alessandro Baù del Dipartimento di Fisica dell’Università Milano Bicocca. Nel programma di ricerca è presente anche l’Istituto di Scienze Atmosferiche e del Clima del Cnr di Bologna.

    “Le misure che Casper sta effettuando – spiega Marco De Petris – saranno utili in previsione dell’installazione di un telescopio innovativo, Qubic, destinato all’indagine della componente polarizzata della radiazione di fondo cosmica. Si tratta del risultato di una grande collaborazione internazionale di cui Italia e Francia sono i partner più numerosi”.

    Credits immagine: ansilta grizas/Flickr

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