Un inibitore naturale per l’Hiv

    di Adele Gerardi

    Potrebbe aprire nuovi scenari nella lotta all’Aids la proteina cellulare SerinC5 che ha il potere di inibire la replicazione dell’Hiv bloccandone così la diffusione. La scoperta arriva dal Centro di biologia integrata (Cibio) dell’Università di Trento, dal team di ricerca guidato da Massimo Pizzato, approdato al Cibio nel 2012, dopo aver lavorato ad Harvard, all’Imperial College di Londra e nei laboratori dell’Università di Ginevra.

    “Abbiamo scoperto che la proteina SerinC5, di cui sono dotate le nostre cellule e nota da quando il genoma è stato sequenziato, ma mai studiata, ha il potere di inibire la replicazione del virus Hiv. Nessuno sapeva che la proteina agisse anche come inibitore dell’infezione”, spiega Pizzato “ovviamente è un risultato frutto dell’evoluzione degli organismi nel corso di milioni di anni. SerinC5 si inserisce nel virus e impedisce che questo si propaghi ad altre cellule”. Tuttavia, continua lo scienziato, la sua azione antivirale è contrastata in modo forte dalla proteina Nef dell’Hiv, considerata uno dei fattori responsabili della replicazione nella patologia di immunodeficienza.

    I ricercatori sono comunque convinti che la scoperta possa aiutare la lotta all’Hiv, così: “SerinC5 è un tallone d’Achille del virus”, afferma Pizzato: ” e stiamo ora lavorando per renderlo ‘invisibile’ all’ Hiv, per generare una difesa che il virus non possa più eludere. A quel punto avremo compiuto noi un passo in avanti in più del virus”.

    In concomitanza con lo studio dell’Università di Trento, il laboratorio statunitense Heinrich Gottlinger della University of Massachussetts ha ottenuto analoghi risultati usando una diversa metodologia, rafforzando la portata della scoperta. I risultati di entrambi gli studi sono pubblicati online indipendentemente nello stesso numero di Nature.

    Riferimenti:  HIV-1 Nef promotes infection by excluding SERINC5 from virion incorporationAnnachiara RosaAjit ChandeSerena ZiglioVeronica De SanctisRoberto BertorelliShih Lin GohSean M. McCauleyAnetta NowosielskaStylianos E. AntonarakisJeremy LubanFederico Andrea Santoni Massimo Pizzato; Nature doi:10.1038/nature15399

     

    Immagine: Parte del gruppo di ricerca di Massimo Pizzato

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