Vetri intelligenti che filtrano la luce a comando

    Vetri e altre superfici trasparenti di palazzi e veicoli in grado di filtrare la luce in modo intelligente, per regalare una visione nitida e continua in ogni periodo dell’anno, e ridurre sensibilmente il fabbisogno energetico per la climatizzazione estiva-invernale. È questo l’obbiettivo del “dispositivo interattivo per il controllo selettivo e dinamico della radiazione elettromagnetica” brevettato al Politecnico di Milano, in grado di valorizzare sia il daylight che l’illuminazione artificiale interna.

    Il progetto ruota attorno a una coppia di filtri traslabili linearmente, da abbinare alle superfici trasparenti, in grado di schermare in modo passivo e selettivo la porzione di spettro solare desiderata, lasciandosi invece attraversare dalle lunghezze d’onda che non vengono polarizzate. A renderlo possibile è una speciale nano-struttura, realizzata con procedimenti nano-litografici, il cui intervallo di interazione è scelto in funzione della zona climatica di installazione e della dimensione delle superfici finestrate di cui si dispone.

    Il dispositivo è in grado di variare in modo graduale e dinamico le proprietà di trasmissione e riflessione delle superfici trasparenti, mantenendo al contempo ridotti coefficienti di assorbimento, che escludono il rischio di shock termico nei vetri.

    Come spiegano gli autori, la capacità passiva di trasmettere selettivamente la luce, per esempio riflettendo interamente o parzialmente la sola porzione termica dello spettro solare, rende questo dispositivo unico tra le soluzioni dinamiche esistenti, poiché ne consente l’utilizzo anche su superfici di piccole e medie dimensioni.

    In questo modo, sarà possibile rispondere alla necessità di passare da una “luce calda” in inverno, ad una “luce fredda” in estate ottimizzando così gli apporti solari gratuiti e ottenendo elevati livelli di protezione solare senza dover sacrificare la connessione visiva tra interno ed esterno. Potrebbero infine trarne beneficio anche le superfici colorate, le persone e più in generale gli ambienti indoor, poiché risultano protetti dalle radiazioni ultraviolette.

    Riferimenti: Politecnico di Milano

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