Un laser estremo

Un dispositivo a luce ultravioletta estrema (Euv) per manipolare oggetti delle dimensioni di qualche nanometro. E’ stato messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Università del Colorado (Usa) ed è il primo apparecchio a bassa lunghezza d’onda che ha una messa a fuoco così sottile. Le dimensioni del raggio sono sempre state un ostacolo per questo genere di macchine, perché spesso l’oggetto da illuminare è più piccolo della lunghezza d’onda della fonte luminosa. Questo significa che la luce raggiunge l’oggetto e letteralmente lo ‘scavalca’. “Euv avrà un enorme impatto sulla scienza e sulla tecnologia negli anni a venire”, hanno spiegato i ricercatori, “perché permette di interagire al livello delle singole molecole, e avrà largo impiego nelle nanotecnologie e nei computer di prossima generazione”. Questa fonte di luce, descritta su Science, produce un raggio dalle 20 alle 30 volte più sottile del più comune laser al neon-elio e diverse centinaia di volte più intenso.(a.ca.)

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