Aids e cancro, sarà l’anno della svolta?

Cosa possiamo aspettarci ancora dalla medicina futura? La vita media si è quasi raddoppiata in meno di un secolo, molte malattie prima mortali sono state sconfitte o, comunque, sono tenute sotto controllo con farmaci e vaccini.Ma il mondo ora si aspetta la sconfitta delle due malattie che hanno sconvolto la seconda metà di questo secolo mettendo in crisi il proverbiale ottimismo dell’uomo nella scienza: l’Aids e il cancro.

Sul fronte dell’Aids, la disponibilità di nuovi farmaci, gli inibitori della proteasi, in grado di bloccare la replicazione del virus usati in associazione con altri farmaci, dovrà essere meglio valutata. “Nel ‘97 ci aspettiamo la conferma dei buoni risultati ottenuti”, afferma Mauro Moroni, direttore della Clinica di Malattie Infettive dell’Universita’ di Milano. “E questo costituirà un passo concreto verso la strada della cronicizzazione dell’infezione, in quanto i sieropositivi trattati andranno incontro al rallentamento o addirittura al blocco dell’infezione”. Inoltre, il ‘97 potrebbe riservarci un approccio alternativo, costituito dai farmaci (interleuchine) che stimolano il sistema immunitario e la produzione dei linfociti CD4, bersagli del virus. Insomma, di Aids si morirà di meno.

Quanto ai tumori, per la prima volta si registra oggi un calo dei decessi, pari a circa il 2-3 per cento, come rivela il National Cancer Institute. Meno fumo, più prevenzione, diagnosi precoci, ma in particolar modo sviluppo di nuove terapie. Dai nuovi farmaci, come quelli a base di metalli (cisplatino e presto rutenio) attivi contro le metastasi, ai tipi di somministrazione di chemioterapici più mirati, anche grazie all’ingegneria genetica che permette di rendere vulnerabile al farmaco soltanto il tumore e non il tessuto sano. Dai tentativi, ancora delusi, di ottenere un vaccino anti-cancro, alla realtà dei trapianti di cellule staminali per la cura della leucemia e la nuova possibilità di impiego di sangue del cordone ombelicale per chi non ha donatori compatibili.

Non c’è da preoccuparsi, comunque, a giudicare dalle parole di French Anderson, del National Istitutes of Health di Bethesda, “nel giro di 20 anni buona parte delle malattie avranno, tra i possibili trattamenti, una forma di terapia genica”. La terapia genica, oltre a promettere di guarire terribili malattie ereditarie, come la fibrosi cistica, ad esempio, potrebbe essere una soluzione anche per gli stessi Aids e cancro. Sostituire pezzetti difettosi di Dna o evitare lo sviluppo di patologie a cui si è predestinati è l’obiettivo. Nonostante le difficoltà tecniche e le polemiche di ordine etico, gli esperimenti sono già circa un migliaio.

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