Dal tabacco transgenico l’emoglobina umana

L’emoglobina umana può essere “fabbricata” dal tabacco. E’ l’ultima novità in arrivo dal mondo delle biotecnologie vegetali. La notizia viene dalla Francia ed è la rivista inglese Nature a pubblicarla nell’ultimo numero.L’emoglobina è una proteina complessa contenuta nei globuli rossi che, nell’organismo umano e in quello degli altri vertebrati, ha la funzione fondamentale di trasportare l’ossigeno dai polmoni ai tessuti. Contiene uno ione ferroso – da qui il colore rosso del sangue – che lega reversibilmente l’ossigeno dell’aria e lo mette in circolo. L’emoglobina A – il tipo ottenuto da Michael Marden e dai suoi collaboratori dell’Ospedale di Bicetre e dell’Università di Ceseaux ad Aubière, in Francia – è il tipo presente in percentuale predominante nel sangue degli adulti. E’ formata da quattro catene peptidiche, due “alfa” e due “beta”, chiamate globine. “Non è la prima volta che i vegetali transgenici – nei quali cioè sia stato inserito un frammento di Dna di un’altra specie – vengono sfruttati per la produzione di particolari sostanze (la seralbumina, per esempio). La novità sta però nel fatto che questa volta si tratta di emoglobina umana”, dice a Galileo Michael Marden. “Attualmente infatti – continua lo scienziato – l’emoglobina ricombinante viene ottenuta dal batterio Escherichia coli, dal lievito Saccaromyces cerevisiae, e da mammiferi come topi e maiali”.Per ottenere l’emoglobina, i ricercatori francesi hanno seguito i passaggi classici dell’ingegneria genetica vegetale. Marden ha prima inserito la porzione di Dna che codifica per le globine alfa e beta nell’Agrobacterium tumefaciens, il microrganismo responsabile del tumore delle piante, quindi ha fatto in modo che il batterio infettasse la pianta di Nicotiana tabacum. L’Agrobacterium ha la capacità di inserire una parte del suo Dna nei cromosomi del vegetale che lo ospita costringendolo a esprimere geni estranei alla pianta e di cui è portatore. In questo caso quelli di una proteina umana.Per isolare le globine è stato poi condotto uno screening sulle diverse parti delle piante così modificate. E la scelta è finita sui semi. Una volta estratta, l’emoglobina è stata prima purificata con tecniche cromatografiche e quindi studiata per valutarne la funzionalità e la stabilità. Effettivamente i risultati sono stati buoni: l’emoglobina ricombinante ha un comportamento simile a quella per così dire “naturale”.”I vegetali geneticamente modificati – conferma Marden – rappresentano una fonte ottimale: sono economici e annullano il rischio di contaminazioni”. Rischio che c’è, invece, quando per ottenere queste sostanze vengono utilizzati gli animali. Inoltre, l’uso delle piante non solleva questioni etiche e riduce la dipendenza dalle risorse, sempre limitate, di sangue umano.Ma perché ricorrere proprio al tabacco? “Questo vegetale rappresenta oggi il modello migliore per studi di fattibilità” dice Marden. Non è affatto esclusa comunque la possibilità di utilizzare per lo stesso scopo altre specie vegetali.”Le possibili applicazioni cliniche immediate dell’emoglobina ricombinante – continuano i ricercatori – rientrano nelle situazioni di emergenza: incidenti stradali o catastrofi naturali. Una volta dissolta in una soluzione salina, infatti, la proteina può essere iniettata come sostituto del sangue. Tra l’altro, non è necessaria l’identificazione del gruppo sanguigno del paziente”. Lo studio francese è certamente un altro passo avanti nel settore della sintesi dei sostituti ematici. Ma non solo E’ anche l’ennesima prova della incredibile versatilità delle piante, promosse, in pochi decenni, da semplice alimento a vere e proprie “fabbriche” viventi, potenzialmente in grado di produrre qualsiasi cosa: dai vaccini agli ormoni e – perché no? – ai componenti del sangue.

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