Ambiente, studio e fantasia

Un ipertesto sui licheni realizzato da una classe di secondo liceo. Ecco un esempio di come si possano coniugare i nuovi media, la didattica e l’educazione ambientale. A mettere in pratica questo esperimento è stato il liceo Galilei di Trieste. Un esperimento tanto riuscito da meritare il Premio Kugy (in onore di un naturalista triestino) e da classificarsi secondo al Pirelli Internetional Award, una manifestazione volta a selezionare le migliori iniziative di divulgazione scientifica multimediale.”Nei programmi scolastici, l’ecologia viene spesso trattata in modo breve e sintetico”, dice Adelaide Pulvirenti, insegnate al liceo Galilei. “E, soprattutto, gli alunni si confrontano con nozioni teoriche, esempi lontani dalla loro realtà, questioni su scala planetaria che rimangono al di fuori della loro capacità di controllo”. Ecco perché Pulvirenti e colleghi hanno deciso di portare i loro studenti sull’altopiano del Carso per raccogliere dati sui licheni, le particolari forme di vita che attecchiscono anche negli ambienti più ostili.In un secondo tempo si è deciso di trasformare le relazioni scritte in un ipertesto da diffondere via internet. Questo passaggio ha obbligato gli studenti a confrontarsi con un mezzo di comunicazione per loro nuovo, a rielaborare le informazioni raccolte, ad apprendere le nozioni fondamentali per la gestione dei testi e delle immagini su internet. Insomma, dopo aver imparato a conoscere i licheni, i ragazzi triestini hanno dovuto imparare come diffondere i risultati della loro ricerca.Quello della II liceo del Galilei di Trieste è certamente un caso isolato. Per le attrezzature multimediali di cui la scuola dispone, per lo spirito di iniziativa dei suoi insegnanti, per l’interesse dimostrato dagli studenti. Ma è anche il segnale che anche in Italia, paese in ritardo cronico nell’introduzione dei nuovi media nelle scuole, qualcosa sta cambiando.

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