Dalla Spagna un nuovo ominide

Viene da Atapuerca, nel nord della Spagna, la nuova tessera del puzzle sull’evoluzione umana. I paleoantropologi che dall’inizio degli anni Novanta lavorano per mettere ordine tra le decine di frammenti fossili della cava di Gran Dolina, pensano di aver individuato una nuova specie di ominide. A vivere tra le montagne della Sierra de Atapuerca, quasi 800 mila anni fa, sarebbe stato l’Homo antecessor. Jose Maria Bermudez de Castro e i suoi collaboratori hanno scelto questo nome per sottolineare che l’ominide sarebbe il progenitore comune di noi uomini moderni e dei nostri cugini di Neandertal.

La scoperta dei ricercatori spagnoli, pubblicata sull’ultimo numero di Science, si inserisce nell’annoso dibattito su come gli ominidi dall’Africa si siano spostati per colonizzare Asia ed Europa. E su come sia avvenuta la transizione da Homo erectus a Homo sapiens.

L’erectus compare in Africa circa 2 milioni di anni fa ed è protagonista di un successo evolutivo senza precedenti. Grazie al cervello più grande e alla posizione eretta che gli permette di spostarsi velocemente nella savana, sbaraglia la concorrenza e colonizza tutto il continente africano spingendosi, circa un milione di anni fa, fino in Asia e in Europa. Da questo punto in poi le strade delle varie comunità di erectus si dividono, così come le opinioni di alcuni tra i principali studiosi di paleoantropologia.

C’è chi, come Milford Wolpoff, sostiene la tesi dell’”evoluzione multiregionale” degli Homo erectus in Homo sapiens. Tutti gli erectus, in tutti gli angoli del Vecchio Mondo, sarebbero evoluti simultaneamente verso l’uomo moderno con le sue varianti (caucasici, negroidi, asiatici, ecc.). E l’uomo di Neandertal rappresenterebbe una tappa intermedia di un lungo percorso, durato circa 800 mila anni. A questa ipotesi si oppone la maggior parte dei paleoantropologi che ritiene invece l’Africa l’unica culla dell’uomo moderno. Homo sapiens sarebbe comparso circa 200 mila anni fa nel continente africano e avrebbe ripercorso le rotte dei suoi predecessori erectus popolando l’Europa e l’Asia. In un tempo relativamente breve, l’uomo moderno avrebbe soppiantato del tutto gli erectus e i neandertaliani che prima di lui avevano dominato l’Europa.

I fossili rinvenuti ad Atapuerca, secondo quanto pubblicato su Science, sono appartenuti a ominidi con caratteristiche fisiche che li fanno ritenere più antichi dei Neandertal e più moderni degli erectus. Ecco perché Bermudez de Castro e colleghi avanzano una nuova soluzione per il problema delle migrazioni e dell’evoluzione. Secondo i ricercatori spagnoli l’Homo antecessor sarebbe nato in Africa come evoluzione dell’erectus. Un milione di anni fa gli antecessor avrebbero raggiunto l’Europa, probabilmente attraversando l’attuale stretto di Gibilterra, per poi dare origine ai Neandertal. Gli antecessor rimasti in Africa sarebbero evoluti invece verso l’Homo sapiens, che avrebbe poi colonizzato l’Europa con una seconda ondata migratoria, alcune centinaia di migliaia di anni più tardi.

L’uomo di Atapuerca si candida così a giocare un ruolo chiave nella storia dell’umanità. Già ora rappresenta molto probabilmente il più antico ominide mai vissuto in Europa. La sua capacità cranica di poco superiore ai 1000 centimetri cubici e la sua faccia larga ma dai tratti moderni ne fanno un protagonista misterioso della straordinaria vicenda che ha portato alla comparsa della nostra specie. Un protagonista che va ad aggiungersi alla già lunga lista di ominidi che hanno fatto apparizioni, più o meno fugaci, sulla scena dell’evoluzione.

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