Il cielo a raggi X

Nemmeno Superman avrebbe potuto sognare di avere una vista a raggi X potente come la sua. Ci permetterà di vedere l’Universo in nuovi colori, con una ricchezza di particolari paragonabile a quella dei più potenti telescopi ottici. Ci fornirà immagini 10 volte più dettagliate di ogni altra immagine finora ottenuta dai raggi X. Si tratta della camera Acis (Axaf Charge-coupled device Imaging Spectrometer), uno dei due strumenti che verranno montati sul satellite Axaf (Advanced X-Ray Astrophysics Facility), il più potente osservatorio di raggi X mai progettato. La costruzione di questo raffinatissimo “occhio a raggi X” è appena terminata al Massachusetts Institute of Technology.Il lancio del satellite è programmato per il 1998, durante una delle molte missioni dello Space Shuttle. La camera Acis installata a bordo è uno spettrometro che registra e distingue l’energia dei raggi X che intercetta. Questa capacità di distinguere i diversi “colori” (detta risoluzione spettrale) è possibile grazie al lavoro combinato della Acis con il telescopio del satellite, anch’esso sensibile ai raggi X. Lo stesso telescopio ne potenzia anche la risoluzione angolare, cioè la capacità di vedere distinti due oggetti molto vicini, come le stelle negli ammassi.I ricercatori del Mit affermano che il nuovo rivelatore è straordinariamente efficiente. Registrare immagini, fotone per fotone, distinguendo simultaneamente fino a 50 “colori” differenti è impossibile ad altre lunghezze d’onda. Invece, con i raggi X, Acis lo sa fare alla perfezione.I raggi X sono il tipo di radiazione migliore per lo studio dei fenomeni che avvengono negli oggetti più energetici dell’universo, per esempio i buchi neri, le supernovae o i quasar. Quindi gli scienziati si aspettano molto dal nuovo gioiello del Mit: soprattutto nuove informazioni sul ciclo della materia che ha dato, come ultimo risultato, la vita sulla Terra. Infatti gli elementi pesanti come il ferro, il carbonio e il calcio (i “mattoni” della Terra) non sono sempre esistiti nell’Universo, ma sono invece il prodotto delle reazioni nucleari che avvengono nelle fasi finali della vita di una stella. Capire come vengono formati, e come vengono diffusi nello spazio interstellare dove formeranno eventualmente nuovi sistemi planetari, è uno dei compiti di Acis.Un altro obiettivo è lo studio del gas diffuso nelle galassie e negli ammassi di galassie, di cui Acis dovrà determinare la temperatura e la distribuzione. Questi dati serviranno agli astronomi non solo per determinare la massa delle galassie e degli ammassi, ma anche per stimare la massa dell’intero Universo. Acis fornirà dati importanti anche per l’analisi dei buchi neri, sia in galassie esterne che, come sperano gli scienziati, nella nostra. L’osservazione dei buchi neri verrà spinta fino alle galassie più distanti, nella speranza di assistere alla nascita dei quasar, gli oggetti più luminosi del cosmo.Il cielo visto ai raggi X è completamente differente dal cielo a cui siamo abituati, e oggetti ormai noti possono assumere forme assolutamente inaspettate: l’uomo del 2000 dovrà imparare ad andare oltre le apparenze, per raccogliere dati visivi estremamente differenti

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