Un computer più facile

    Esistono molti strumenti in grado di aiutare persone con particolari difficoltà. Il computer e le reti, in generale, sono fra questi. Ma per alcune categorie di persone, tastiera e schermo possono rappresentare una barriera, un ostacolo alla comunicazione. A volte persino un semplice mouse può diventare uno strumento inaccessibile. Parliamo di persone disabili, di anziani, di bambini costretti in un letto d’ospedale. Per loro stanno però nascendo sempre nuove soluzioni in grado di superare le difficoltà d’uso degli strumenti telematici. Alcune di queste saranno presentate il 5 novembre prossimo, nel corso del quinto convegno nazionale “Informatica, Didattica, Disabilità” (IDD ‘97, Palazzo dei Congressi di Bologna). Nel caso dei non vedenti, per esempio, il ricorso alla scansione vocale delle schermate video, consente di usare la rete telematica senza troppe difficoltà. E infatti, da alcuni anni un simbolo contraddistingue i siti web accessibili ai disabili, secondo le norme Trace (Trace R and D Center, University of Wisconsin). La telematica può essere un valido aiuto anche nel caso di persone costrette a lunghe degenze in ospedale. Una soluzione particolarmente interessante è quella sviluppata nel reparto di Oncoematologia pediatrica dell’ospedale Silvestrini di Perugia, dove si lavora seguendo un progetto di Tutela globale del bambino.”Il concetto di base di questo progetto – spiegano gli organizzatori – è curare i pazienti senza mai dimenticarsi dei loro bisogni come bambini e come persone. Nel 1995 è stata attivata una rete di comunicazione multimediale (BAMB.I.- BAMBini Insieme) che collega tra di loro le camere, la sala giochi del reparto e quella del day hospital. La rete Bambi viene attivata in presenza degli insegnanti, in modo da garantirne un uso corretto. Nel sito dedicato all’iniziativa è visibile la descrizione della scuola in ospedale per i bambini ricoverati presso il reparto di Oncoematologia pediatrica, le pagine dei bambini (con disegni e storie), uno spazio per i genitori ed un’abbondante bibliografia. Completa il quadro la carta dei diritti delle bambine e dei bambini in ospedale. Si chiama invece Cordata (Computer, Riabilitazione, Didattica Attuata Tutti Assieme) la sperimentazione triennale realizzata dalla Scuola Ospedaliera dell’Istituto Pediatrico Gaslini di Genova, in collaborazione con la scuola elementare Gilberto Govi e l’Istituto per le tecnologie didattiche del CNR del capoluogo ligure. Il progetto è stato anche premiato nel concorso internazionale EGO-Crea del Laboratorio di Ricerca Educativa dell’Università di Firenze.”L’idea di partenza – raccontano gli ideatori del progetto – era quella di mettere un modem in ospedale per consentire ai bambini ricoverati di comunicare con l’esterno e vedere quello che poteva succedere e soprattutto studiare le possibili ricadute educative legate all’uso del mezzo telematico in un contesto così particolare”.Con l’impiego di un vecchio portatile con modem a 2400 bps da far circolare nei reparti, un vecchio server unix ed una linea telefonica, è stato possibile mettere in contatto i bambini ricoverati con coetanei di scuole di ogni parte d’Italia (hanno aderito oltre 70 istituti). I giovanissimi utenti telematici della scuola elementare Govi sono entusiasti: “Noi andiamo nell’aula computer e troviamo i loro messaggi, da loro la cosa funziona diversamente: le maestre portano il piccolo computer al loro letto e loro leggono le nostre lettere e ci rispondono, talvolta parliamo semplicemente del più e del meno, altre volte abbiamo scritto insieme delle storie. Per noi è un’esperienza nuova ed anche loro sono molto contenti di avere qualcuno “fuori” con cui lavorare e parlare”.La telematica, infine, può anche essere un mezzo per giocare insieme: alcuni software didattici messi a punto dal Cnr permettono infatti ai bambini di intavolare gare a distanza, mentre sfruttando i programmi della Cooperativa Anastasis di Bologna è possibile dare vita ad autentiche sessioni di scrittura creativa.

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