Ricordo di Alberto Manzi

La Pignatta, giornale della classe V A, Scuola elementare Fratelli Bandiera, Roma.Numero straordinario, ottobre 1975

La responsabilità di quanto è scritto è tutta nostra. Non ci tiriamo indietro. Se qualcuno ha qualcosa da obiettare o da dirci, ci scriva. Saremo lieti di discutere anche con lui.

Il nostro maestro si chiama Alberto Manzi. Rivolgetevi a lui se avete qualcosa da reclamare.

Quanto è riportato su questi fogli è la trascrizione fedele dei nastri registrati durante la discussione nata dalla domanda del maestro: che cosa è la democrazia. La discussione (come al solito il maestro non ha commentato nessuna definizione, per cui non sappiamo ancora chi può aver ragione o torto) non è stata ancora conclusa. Questo numero del giornale è stato realizzato proprio per farci ricordare quanto è stato detto e per tentare di giungere ad una conclusione. Sappiamo che molti genitori si preoccuperanno di spiegare a qualcuno di noi che cosa significa democrazia. Li avvertiamo che le loro definizioni non serviranno a nulla, se non le discutono con noi.

Che parola difficile, ma che cos’è questa democrazia?
Alessandra C: E’ semplicemente un partito.
Luigi: No, è una specie di legge per togliere le ingiustizie, ma siccome tutti pensano come gli pare, non si possono fare delle buone leggi. Però la democrazia c’è.
Fabio: per me democrazia vuol dire aiutarsi, vivere d’accordo senza scocciarsi.
Laura R: Per me è non imporre agli altri la propria volontà.
Rosaria: Democrazia è un gruppo di uomini che discutono le leggi proposte da un capo eletto dagli altri.
Enzo: E’ un partito che dà ordine e disciplina.
Voci: Rosaria, che democrazia è, se un capo propone le leggi?
Rosaria: Ripeto: la democrazia è una specie dipartito che ha un capo che decide le leggi. Gli altri le discutono e il capo le fa applicare.
Maestro: Vuol dire che un capo fa le leggi e gli altri le discutono e basta?
Rosaria: No, il capo le propone, gli altri le discutono e poi vengono approvate.
Maestro: Chi nomina il capo?
Rosaria: Gli altri.
Marco: Ma allora, Rosaria, solo la democrazia sceglie le leggi?
Maestro: Un attimo, Marco. Dicci che cos’è per te democrazia.
Marco: E’ un partito che ha un capo che dirige tutti. Loro dicono quello che vogliono, ma non impongono una legge a tutti gli altri. Propongono una legge; se si può fare si fa; se no, no.
Luigi: Ma forse Rosaria intende dire che la democrazia è un partito che riunisce tutti gli altri; poi tutti i partiti decidono la legge.
Maestro: Un patito o tutto il popolo?
Rosaria: Non lo so.
Elisa: Io non ho capito bene il pensiero di Luigi.
Luigi: Te lo ridico subito. La democrazia deve imporre le leggi a tutti, altrimenti nasce un casino. Infatti non c’è ordine e tutti rubano perché la democrazia c’è soltanto a parole e non a fatti. La democrazia non riesce ad imporre le leggi.
Elisa: Caro Luigi, tu dici che la democrazia deve imporre le sue idee agli altri, invece gli altri pensano come gli pare. Ma se deve imporre le idee agli altri, allora, secondo me questa è dittatura.
Luigi: Infatti, per finire tutta questa buffonata, che per me non è altro che una buffonata, bisognerebbe fare un’altra rivoluzione. Così fanno tutti.
Maestro: Buffonata questa discussione o che altro?
Luigi: Ma no nella classe! Buffonata nel paese! Buffonata di tutti i partiti, che sono già mezzo stronzi. E dovrebbe venire un’altra rivoluzione, così tutti stanno zitti e fanno quello che devono fare. Invece adesso ognuno fa quello che gli pare. Perciò, o un’altra alluvione come quella di Noè, o un’altra rivoluzione.
Elisa: Secondo me, tu hai detto che bisogna imporre agli altri la legge; ma io dico che bisogna invece fare un paese dove la gente venga convinta a fare bene.
Marco: Dimmi, Luigi, chi dovrebbe fare la rivoluzione, secondo te: la democrazia?
Luigi: Bisognerebbe per prima cosa fare la democrazia. Ora la democrazia esiste solo a parole e non in pratica. Ognuno la pensa come gli pare. Ad esempio, io voglio essere comunista, tu socialista e così via; ebbene, bisognerebbe fare un partito solo, senza essere comunisti, socialisti eccetera.
Andrea: Ma se c’è un partito solo, che succede? Che c’è solo quel partito e tu non puoi scegliere. Per me democrazia è libero pensiero. Per esempio, io voglio votare socialista, lui comunista, tu per tu’ nonno in carriola. Ebbene, tu voti e io non ti posso ammazzare se tu voti diverso da me, perché allora sarebbe dittatura. Come ad esempio Franco in Spagna: governa tutti, e là i cittadini non votano, non scelgono nessun partito perché li sceglie tutti lui; quindi, se tu dici che fai un partito solo, unico, sarebbe dittatura e non democrazia.
Maestro: Ma allora per te democrazia cos’è?
Andrea: E’ che la gente sceglie tutto.
(Confusione e battibecchi non più chiari. E’ impossibile trascriverli)
Alessandro D.S.: Allora sceglie di governare il paese.
Marco: Replico a Luigi, che ha detto che tutti i partiti sono buffonate. Ma ogni partito ha una legge: ad esempio, quando tu sarai grande, dovrai votare. Allora c’è un partito che ti dice: “se tu tocchi questo quaderno ti devi buttare al fiume. Se tu rompi questo tavolo ti ammazziamo”: Tu che scegli?
Luigi: Nessuno dei due.
Marco: Tu decidi, lo vedi?
Luigi: Ma sì, ma io dico, come ha detto Andrea, che ognuno pensa a sé. Allora io vado, mi compro un paio di mutande bianche e non pago perché non mi va di pagare. E allora…
Marco: Ci deve essere un capo di un partito che determina quella legge. Altrimenti se uno qualsiasi va alla democrazia e dice “io voglio questo, io voglio quello”, quelli dovrebbero farglielo fare. Ad esempio mio padre vuole una legge tutta sua perché gli serve il suo lavoro. Va da quelli della democrazia e glie lo dice. Ma quelli mica glie la fanno.
Andrea: Voglio rispondere a Luigi che ha detto che lui si va a comprare i mutandoni bianchi senza pagare., Va bene, però il partito prima di fare le elezioni, che fa? Fa il programma e dice quello che vorrebbe fare se lo mandano al governo. La gente, in base a questo programma, vota. C’è anche gente stupida che, per esempio, è comunista, e che se gli altri partiti fanno un programma che piace anche a loro, non lo votano perché loro votano solo comunista. Allora che succede? Tu hai mandato quel partito al governo, quello che ha fatto il programma che ti piace. E il partito sceglie tutte le leggi che gli pare e poi le manda al presidente della Repubblica, e quello, se gli vanno bene, firma, altrimenti le rimanda indietro.
Claudio F.: La legge la fa il popolo. Sente quello che dice un partito e quello che dice un altro. Poi sceglie quello che gli va a genio. E poi il partito propone delle leggi e le leggi che ottengono più voti vengono approvate.
Andrea: E non è come ho detto io?
Claudio F.: No, tu hai detto che in fondo è un partito a fare le leggi. Invece è il popolo attraverso i partiti.
Roberto V: Interrompo per dire che io sono d’accordo su quello che ha detto Luigi. Ci vuole un solo partito per avere ordine.
Laura R: Stefania ha detto che democrazia è un insieme di uomini che vogliono decidere delle leggi. Ma questo qui è diverso dalla democrazia, per me, perché Stefania doveva dire che c’è un gruppo di uomini che fa delle leggi che poi si discutono in Parlamento. E invece lei non l’ha detto, o meglio, non era chiaro.
Francesco: Io devo ancora dire che cosa è democrazia, per me. Democrazia significa che il popolo, riunito in una sala, discute delle leggi e le approva e le disapprova. E’ il popolo che propone delle leggi e le discute. E’ il popolo che si governa da solo.
Fabio: Devo dire una cosa stupida e una cosa giusta. Primo, volevo rispondere a Luigi: tu hai detto che i partiti sono mezzo ubriachi, invece i partiti sono intelligenti, infatti sono una specie di banditi che sfruttano il prossimo per fare gli affari loro. La seconda cosa che voglio dire è che la democrazia è un partito, o meglio, può essere anche un partito.
Alessandro V: Interrompo per chiedere a Luigi: che scegli, dittatura o democrazia?
Luigi: Una peggio dell’altra, guarda! Lo dico così, perché la democrazia la fanno vari partiti, e questo è giusto. E’ giusto persino che scelgono un partito. Poi ci sta questo partito che ogni cinque anni cambia. Ma allora, dico io, scegliete un partito e sceglietelo per sempre, no che ogni volta cambia. Dittatura, invece, sarebbe come se viene un partito che obbliga tutti a fare la stessa cosa.
Andrea: Luigi, tu hai detto che invece di cambiare ogni cinque anni il partito al governo, di mettercene uno fisso. Allora che succede? Se un partito fa un programma bello, tutti i cittadini lo votano. Poi il partito va al governo, si monta la testa, comincia a fare delle leggi che se vai al gabinetto due volte al giorno vai in galera, insomma cambia tutto il programma, fanno il contrario. E che succede? I cittadini per tutta la vita devono vivere a ‘sta maniera. Ecco perché ogni cinque anni si cambia partito.
Danilo P: Per me democrazia è come ha detto Claudio. Ad esempio qui ci sono due ragazzini morti di fame. Poi viene uno che è ricco e compra una mela. Vede questi due ragazzini e divide la mela in tre parti. Questa è una cosa giusta. Sono le cose che hanno già detto gli altri. La democrazia è una cosa buona, cioè generosa.
Maestro: Ossia, quella che dovrebbe fare la carità a tutti?
Danilo P: No, non dico che deve fare la carità. E’ la bontà. Se vede che qualcuno ha fame…
Maestro:… E se non lo vede non gliene importa niente…
Danilo P: No, se non vede gli affamati, che ne sa?
Luigi: Danilo, allora tu…
Danilo P: La democrazia può essere come dite voi, mica dico che iodico il giusto. E’ una cosa buona, non come ad esempio la Croce Verde che dà la roba ai poveri. La democrazia è una cosa giusta, è fare le cose giuste.
Claudio F: Sì, in fondo è tutto quello che hanno detto gli altri, cioè delle leggi discusse dal popolo, come stiamo facendo noi, e poi approvate e messe in circolazione.
Cinzia: Io sto con Laura, che uno non deve imporre agli altri il proprio pensiero.
Maria F: Per me la democrazia è un gruppo di persone che discute le leggi.
Paolo: Io dico che la democrazia è un partito che non rispetta gli altri partiti. Insomma, qui c’è un partito che decide una legge. Un altro partito se ne infischia, mette su una legge sua e la rispetta, ma non rispetta le leggi di un altro partito.
Maestro: Per te la democrazia è un partito?
Paolo: Sì, penso proprio di sì.
Alessandro D.S.: Per me è un modo di governare il paese. E’ un gruppo di persone che si mette insieme e decide di governare. Ora io voglio rispondere a Francesco, che ha detto – se ho capito bene – che uno raduna un po’ di gente che decide la sorte di un popolo.
Francesco: Tutto il popolo, non un po’ di gente, tutto il popolo che decide per se stesso.
Alessandro D.S. Chi l’ha detto, allora? Comunque, a chi l’ha detto rispondo: e se alla gente non gli sta bene, cosa fa?
Francesco: Poiché mi hai chiamato in causa, ti ripeto che io ho detto che tutto il popolo discute le leggi. Tuo padre, tua madre, tuo nonno… se a qualcuno non gli sta bene la legge, ad esempio uno su cento, quella persona cerca di trovare un’altra legge. Se quella legge viene approvata anche dagli altri, si abolisce la vecchia e…
Andrea: Tu hai detto che tutto il popolo italiano si riunisce in un certo giorno, in un certo posto… allora anche il vecchietto che non ha una lira, che se ne sta al Brennero, non so come farà a venire a Roma, se la riunione, ad esempio, la fanno a Roma. Chi gli paga il viaggio? E se è il popolo che decide le leggi, i partiti che ci stanno a fare?
Francesco: I partiti esistono perché il governo, credo, abbia deciso che esistano. Anzi, il governo ha detto: noi facciamo dei gruppi di persone, quei gruppi formano delle leggi, poi il popolo se approva quelle leggi va con quel partito, se non le approva va con un altro.
Andrea: Da quel che ho capito, tu vorresti dire che se i comunisti dicono che chi va a rubare in banca viene impiccato, la gente che è d’accordo diventa comunista e quell’altra no.
Alessandro D.S.: Francesco, tu prima hai detto che va a decidere tutto il popolo. Ebbene, se mezzo popolo decide una cosa, e l’altro mezzo ne decide un’altra, come si fa a decidere la cosa vera e propria?
Luigi: Rispondo ad Alessandro: tu hai detto che quel gruppo di uomini dice una cosa e quella cosa vale. E allora ritorna il fascismo, al fascismo ci stava Hitler e faceva quello che voleva e tutti dicevano che andava bene e dovevano fare.
Alessandro D.S. Io non ho detto così. Io ho detto che se un gruppo di persone decide una cosa e l’altro gruppo un’altra, come si risolve la questione?
Luigi: Come al solito: il gruppo di Hitler decide una cosa, quello di Mussolini ne decide un’altra…. E il popolo abbozza.
Maestro: Alessandro vuole sapere come decide il popolo se è diviso esattamente a metà. Alessandro stava rispondendo a Francesco che afferma che è il popolo a decidere le leggi. Comunque vorrei chiarire un punto: la discussione sta perdendo di vista il punto principale. Che cos’è la democrazia. E’ vero che c’entrano le leggi, che c’entrano anche le cose sbagliate della vita di oggi, le cose sbagliate del fascismo eccetera, però cerchiamo di capire prima che cosa significa questa parola: democrazia.
Valeria: Volevo chiedere a Danilo P.: Se la democrazia è, per te, giustizia, che cos’è la giustizia? Chi la decide?
Maria E: Ti rispondo io. Secondo me la democrazia è un governo di popolo che è stato scelto dagli uomini, come è stato scelto il capo dello Stato. E poi voglio rispondere a Laura R., che ha detto che ognuno può fare quello che gli pare. Oggi si fa quello che gli apre, invece secondo me oggi dovrebbe comandare il governo, invece ognuno fa quello che gli pare.
Claudio S.: Il fascismo, in un certo senso, era più giusto di adesso, perché la legge era una sola e si capiva meglio, mentre adesso con tutti questi partiti non si capisce più niente.
Danilo B: Giusto, è tutta una confusione, oggi.
Laura R: Per me è meglio oggi, perché democrazia significa proprio spiegarsi.
Laura M: Per me democrazia è il governo che decide che tutti gli uomini devono essere uguali e devono aiutarsi.
Enzo: E se a uno non gli va?
Laura M: Cambia.
Marco: Rispondo a Claudio, che se la democrazia mette qualunque legge, tutti la debbono rispettare, perché la democrazia è stata eletta da tutti. Per me gli uomini esprimono la loro legge. La democrazia è un partito, e chi lo accetta, accetta le sue leggi.
Floriano: Per me democrazia significa un partito che vuole andare al potere. Poi vorrei dire a Luigi e ad Alessandro che parlavano del fascismo. In quel tempo tutti dovevano essere fascisti, se no li uccidevano.
Andrea: Rosaria ha detto che se il governo fa le leggi male, tutti le possono cambiare. Invece non vero.
Alessandro V.: Paolo, tu hai detto che un solo partito può regnare. Ma allora la tua è una dittatura, anche se di sinistra, anche se le dittature le hanno fatte sempre le destre.
Paolo: Ma non ho detto questo. Ho detto che se uno vuole creare un partito, lo faccia pure. Se un altro ne vuole fare un altro, lo faccia pure, chi se ne frega. Però se uno vuole che io per forza devo rispettare la legge che decide lui, io l’ammazzo, perché io non voglio essere obbligato a rispettare la sua legge. Se lui vuole rispettare la mia, sta bene. Se no, non importa, se ne cerca un’altra.
Claudio F: Secondo me la dittatura è un po’ giusta, perché non fa esistere la confusione dei partiti e poi si risparmiano un sacco di soldi, con quei cortei che si fanno e che spesso si ammazzano, dove muoiono dei poveracci e anche quelli che non sono poveracci devono morire. Allora la dittatura sarà lo strazio che i pare, ma almeno ti risparmi di morire.
Elisa: Per me democrazia è un modo di governare, non un partito.
Alessandra F: Non è tutto il popolo che decide, ma una parte che poi espone la sua idea agli altri e dice: questo va bene per voi? Allora si comincia a discutere e si fanno le leggi.
Alessandro D.S: Secondo me la democrazia, ci ho pensato un momento e infatti, se ci pensate bene anche voi, l’avete detto tutti quanti, chi in un modo, chi in un altro, ma avete detto che è un modo di governare il paese. Poi, com’è questo modo, l’avete detto in vari modi. Comunque io sono arrivato a trarre la conclusione che la democrazia è un modo di governare il paese.
Valeria: Secondo me democrazia significa fare il proprio comodo fino al punto, però, dove il mio comodo non scoccia gli altri. Devo rispettare anche gli altri.
Fabrizio: Per me la democrazia è un partito, soltanto un partito.
Luigi: Macché! La democrazia non è un partito!
Luca: Per me democrazia significa essere tutti giusti, fare le cose giuste.
Luigi: Allora se io ritengo una cosa giusta – pur non essendo giusta – posso farla.
Fabrizio: Allora cambio la mia risposta: democrazia, quando non è un partito, significa che ognuno può pensare come vuole, ha questa libertà. Andare anche dove vuole, però non può fare le azioni brutte, come uccidere, rubare o ricattare.
Roberto M.: Replico: democrazia è che il popolo può governare.
Luigi: Fabrizio, ma allora perché uccidono e ricattano, benché ci sia la democrazia?
Elisa: Vedi, Luigi, tu devi rispettare la legge anche se per te non è buona.
Fabio: Le ingiustizie ci sono perché gli uomini sono ingiusti, non perché c’è la democrazia.
Andrea: Ma se c’è sempre la truffa, non c’è democrazia.
Marco: Noi stiamo discutendo sulla democrazia e ognuno di noi ha un’idea diversa, quindi non si potrà mai sapere che cosa significa democrazia.
Maestro: E non potrebbe essere questo che ti dà il senso di democrazia?
Marco: Potrebbe, ma secondo me non c’è.
Elisa: Per me invece c’è, perché democrazia sarebbe poter esporre agli altri le proprie idee e poi discuterne per vedere chi ha ragione o meno.
Luigi: Ma questa è una democrazia della classe, noi stiamo parlando tra noi. Ma non è democrazia di tutto il paese. E tu devi precisare queste cose.
Laura R.: Per me, allora, democrazia non è un partito, ma una forma di governo eletto dal popolo che fa le leggi a favore del popolo.
Elisa: Ho discusso anche con mamma che ha detto che in fondo non c’è democrazia vera in nessuna parte del mondo, perché anche se si fa un referendum, ad esempio sul divorzio, poi alla fine quelli che vincono impongono agli altri il proprio volere, anche se la legge è fatta con un referendum. Però io ho risposto che quelli che non vogliono divorziare possono non farlo, perciò anche il loro volere è rispettato e nessuno è obbligato a fare quello che vogliono fare gli altri, perciò c’è democrazia.
(A questo punto è sorta una accanita discussione per stabilire se democrazia cristiana è uguale a democrazia)
Elisa: Per me la DC è un partito.
Andrea: La DC è un partito. Mettendo “democrazia” e poi “cristiana” o “proletaria” o quel che vogliono, i partiti intendono dire che loro sono democratici.
Marco: Ma con quale motivo voi dite che democrazia è un partito giusto? Come fate a saperlo?
Maestro: Vorrei precisare che il partito, ogni partito, ha un suo programma, delle regole sue, ma che non sono leggi. Democrazia significa invece qualche altra cosa.
Laura R: Per me democrazia è un governo e un insieme di persone che vogliono far venire la democrazia, che è un po’ difficile da far venire in Italia.
Valeria: Laura, tu dici che è difficile far venire la democrazia in Italia, ma allora significa che c’è in qualche altra parte, ma dove?
Laura R.: Forse in Svezia, e forse anche in Italia ci potrebbe essere se la gente si sforzasse di più. Democrazia è tutto un popolo che vuole costruire un paese tranquillo e giusto.
Fabio: Ripeto, per me democrazia non è un governo, ma solo un gruppo di persone.
Fabrizio: Per me democrazia è che ciascuno ha la sua libertà, ma devo rispettare le leggi, e non uccidere, non ammazzare, non rubare.
Valeria: Laura, tu hai detto che qui c’è soltanto a parole la democrazia. Ma dove c’è la democrazia, come è?
Laura R.: C’è, in Svezia ad esempio. Le leggi sono giuste, non devi perdere tempo negli uffici…
Valeria: Per te questa è democrazia?
Laura R. Un po’.
Valeria: Se un po’, allora non è tutto, e la democrazia non può arrivare in Italia se non c’è nemmeno in altri paesi.
Maria E.: A Roma la democrazia c’è. E’ stata eletta dal popolo.
Alessandra C.: Che ne sai tu?
Elisa: Rispondo a Marco che ha detto che non c’è democrazia perché ognuno ha le idee sue, invece dovrebbero avere tutti idee uguali. Mentre se uno ha le idee di tutti gli altri, non potremmo più continuare la discussione. Ma è meglio che ognuno abbia la sua idea e che si possa discutere per vedere chi ha ragione e far capire a tutti che cosa è democrazia.

Qui termina la prima parte del dibattito. Ora potete rileggere quanto è stato detto e riflettere anche sulle idee degli altri. Ciò che vi viene fatto di pensare scrivetevelo qui sotto, poi lo farete conoscere ai compagni e ne discuteremo insieme.

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