Faccio spese nel museo

Un supermercato è una sorta di museo della scienza. Nel senso che può essere il luogo ideale per compiere in prima persona osservazioni scientifiche su animali, vegetali e tecnologie di conservazione. Questa, almeno, è l’idea che ha ispirato “Un camper per la scienza”, un’iniziativa presentata dalla Fondazione Adriano Buzzati-Traverso, sotto il patrocinio del Ministero dell’Università e della Ricerca Scientifica e Tecnologica (Murst), durante l’ottava Settimana della scienza, che si svolgerà dal 23 al 29 marzo.

“Grazie ai progressi della ricerca, oggi nuovi prodotti e nuove opportunità sono a disposizione di tutti” spiega Piero Benedetti, ricercatore del Cnr e coordinatore del progetto, “eppure, paradossalmente, la scienza continua ad essere spesso considerata qualche cosa di incomprensibile, che si svolge al chiuso di misteriosi laboratori”. E questo proprio mentre il successo di programmi e riviste scientifiche dimostra come il grande pubblico sia sempre più desideroso di comprendere esattamente la natura di ciò che gli viene offerto, sia esso un frutto prodotto dall’ingegneria genetica o un animale clonato.

“Il problema è che il pubblico è abituato ad assistere a quanto avviene nella ricerca, e non a parteciparvi direttamente” continua Benedetti “e questo gli impedisce di capirne i risultati”. Eppure il segreto per trasformare atti quotidiani come la spesa in un vero e proprio “viaggio nella scienza” sta nell’imparare il metodo scientifico, ovvero sapere osservare un fenomeno, fare delle ipotesi sul perché questo avviene, e poi immaginare esperimenti o altre osservazioni che servano a verificare se l’ipotesi che si è fatta è giusta o sbagliata.

Per avvicinare anche i non addetti ai lavori a questo metodo, per tutta la durata della “settimana della scienza” i biologi del progetto-Camper, in collaborazione con i supermercati Coop, distribuiranno ai clienti di un supermercato romano un questionario, le cui domande dovranno servire da stimolo per verificare fino a che punto siano corrette le proprie conoscenze sui prodotti esposti in bella mostra sui banconi. O anche per capire la differenza tra un pomodoro normale e uno transgenico.

“Le curiosità indotte nelle persone funzioneranno da ‘ponte’ fra la vita quotidiana e il mondo della ricerca”, continua Benedetti. Alla fine della spesa, infatti, ognuno potrà avvicinarsi alla postazione del camper e, dopo aver ricevuto la scheda con le risposte, trasformarsi in scienziato, osservando al microscopio diversi campioni biologici, per esempio dei cromosomi di varie specie, o maneggiando oggetti esposti nel camper: provette contenenti quantità di Dna visibili ad occhio nudo, fossili della campagna romana e così via. I più assetati di conoscenza potranno poi approfondire vari argomenti su un Cd-rom preparato per l’occasione, dove si spazia dalla nutrizione alla biologia molecolare e a quella evoluzionistica.

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