In Suriname un modello di sviluppo compatibile

Bilancio positivo per il gruppo di ricercatori che cinque anni fa in Suriname avviò un progetto di protezione della foresta pluviale puntando sulla scoperta di nuovi principi attivi per il trattamento di malattie umane. I risultati del loro lavoro, presentati al meeting dell’American Chemical Society, sono incoraggianti: è stato scoperto un nuovo principio attivo nel trattamento dei tumori che ha già superato molte fasi della sperimentazione in laboratorio e un alcaloide con una buona attività antifungale. Per quanto riguarda la botanica, invece, sono state identificate cinque specie di piante rare, oltre a una che non si pensava fosse presente nel Suriname. E nuovi tipi di protocolli per l’utilizzo delle piante tradizionalmente impiegate dagli sciamani si stanno definendo. Il potenziale economico di questo progetto è dunque enorme. Si pensi che il 60 per cento dei principi anticancro scoperti negli ultimi 10 anni proviene dalle foreste tropicali. Conservando il patrimonio forestale del Suriname, tra l’altro, si permette la sopravvivenza della locale tradizione sciamanica. Grazie al Progetto di Conservazione, al quale collaborano chimici, botanici e naturalisti, il governo del Suriname si è reso conto delle perdite economiche cui sarebbe andato incontro autorizzando un progetto intensivo di sfruttamento delle foreste. E, cosa altrettanto importante, si è avviato uno sviluppo economico con la creazione di nuovi posti di lavoro. Anche se l’ostacolo più grande rimane la lentezza del ritorno economico dato dalla scoperta di nuovi principi, se paragonato all’immediato guadagno derivante dalla vendita del legname.(red)

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