Un mondo in guerra

Dal 1989, con la caduta del muro di Berlino, il panorama degli equilibri mondiali si modifica rapidamente. Si inaugura una nuova fase storica, che mette in luce nuove prospettive e nuove domande. In questo dossier Galileo si propone di prendere in esame alcune tra le questioni emergenti. Quali sono i pericoli maggiori che oggi minacciano la stabilità del pianeta? Da dove provengono i rischi più gravi? Se con la fine della Guerra fredda, i conflitti nel mondo sono progressivamente diminuiti, ciò non significa necessariamente che la stabilità del pianeta sia aumentata. Rimangono le eredità di guerre passate, come i milioni di mine anti-persona disseminati su vasti territori, e entrano in campo problemi nuovi, come le conseguenze a medio e lungo termine dell’ampliamento della Nato ai paesi dell’est. Sul tema è in corso un vivace dibattito fra esperti che mette in evidenza opinioni contrapposte. Tra queste, una interpretazione fortemente critica vede nell’espansione della Nato verso oriente le premesse per l’avvento di una seconda Guerra fredda. Uscire dalla logica della “necessità” di una difesa armata di una nazione verso l’altra, e del Nord del mondo verso il Sud non è facile. Ma è possibile immaginare concretamente nuove strategie di difesa, innescare un circolo virtuoso che sblocchi il circolo vizioso della guerra. Immaginare di risolvere i conflitti in modo tale che tutte le parti ne escano vincenti.

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