Andalusia, ora si contano i danni

In Spagna si inziano a stimare i danni causati dai cinque milioni di metri cubi di rifiuti tossici rovesciati il 26 aprile scorso nel fiume Guadamian dalla miniera di Las frailes, nella regione andalusa. Le acque inquinate sono state deviate nel Guadalquivir, evitando così di contaminare la riserva di Donana, la più grande d’Europa. Ma la melma, contenente cadmio, zinco e altri metalli, ha invaso vaste aree coltivate a riso, cotone e frutta, rendendo inutilizzabili per almeno 25 anni circa seimila ettari di terreno e causando la morte di milioni di pesci. Una prima stima della Confederazione degli agricoltori ha misurato i danni in 140 miliardi di lire, mentre per ripulire tutto ne serviranno almeno 210. Ma anche i pescatori della foce del Guadalquivir temono gravi ripercussioni sulla loro attività. Grande è stata la mobilitazione di istituzioni e organizzazioni ambientaliste. “La cosa più urgente – ha dichiarato Ricardo Aguilar, di Greenpeace – è sbarazzarsi di tutti i pesci morti, prima che vengano mangiati dagli uccelli. Altrimenti moriranno a milioni anche loro”.(f.u.)

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