Fisico da Olimpiadi

Chi sostiene che ai ragazzi non piace la matematica o la fisica probabilmente non è mai andato a vedere le Olimpiadi italiane della fisica. Vere e proprie gare dove decine di migliaia di studenti della scuola secondaria si confrontano nella risoluzione di problemi ed equazioni. Dopo le prime fasi cittdine e regionali, l’ultima sfida si è svolta sabato scorso a Senigallia dove sono stati selezionati i dieci ragazzi che questa estate in Islanda rappresenteranno l’Italia alle XXIX Olimpiadi della fisica. Le gare italiane sono state organizzate dall’Associazione per l’insegnamento della fisica, Aif, che su incarico del Ministero della pubblica istruzione cura la selezione e la preparazione della rappresentativa italiana.

I ragazzi hanno dovuto superare sia prove teoriche che pratiche ideate da un gruppo di professori universitari e di insegnanti della scuola secondaria. Le più interessanti sono quelle pratiche, dove si esprime l’originalità sia di chi le ha ideate sia di chi deve trovarne la soluzione. “Una delle più divertenti”, racconta Riccardo Govoni del consiglio direttivo dell’Aif, “è stata quella dell’albatros. Ai partecipanti è stato consegnato un metro e un cronometro per calcolare la disposizione delle masse che permetteva a un albatros di plastica, un giocattolo in vendita nelle cartolerie, di tenersi in equilibrio sul becco. Ma appena videro l’albatros i ragazzi se lo misero in tasca pensando a un regalo”.

I vincitori di Senigallia parteciperanno in maggio a una serie di seminari preparatori presso il dipartimento di fisica dell’Università di Trieste. “Solo 5 però saranno i titolari”, spiega Govoni, “come per una squadra di calcio ci sono, infatti, riserve e titolari”. E durante i seminari, proprio come in un “ritiro” prima della gara, i ragazzi saranno allenati alla risoluzione delle prove. Guardando i nomi della squadra italiana si nota la completa assenza di donne: “In dodici anni di partecipazione italiana”, commenta Govoni, “mai una donna è arrivata sino alle finali. Un tendenza preoccupante che l’Aif si sta impegnando a invertire soprattutto nel lavoro scolastico. Ci sono paesi come la Cina o l’Iraq le cui squadre sono prevalentemente femminili mentre in tutte le squadre del cosiddetto nord del mondo la situazione è simile a quella italiana”. I campioni italiani sono certamente ragazzi intelligenti, ma che si sanno anche divertire. “E’ importante non considerarli dei geni ma ragazzi normali”, conclude Govoni, “così che la loro bravura serva ad attirare e interessare alla fisica anche altri ragazzi e soprattutto ragazze”.

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