Arriva il MathML

Per quanto innovativo possa sembrare il mondo di Internet, Einstein non avrebbe saputo cosa farsene. L’Html, linguaggio di programmazione con il quale viene scritta gran parte delle pagine Web, non permette infatti l’espressione di formule matematiche. Piuttosto che scrivere E=mc2, dunque, i creatori di pagine web matematiche sono spesso costretti a salvare la formula in immagini da inserire nella pagina. In questo modo i tempi di caricamento delle pagine vengono “appesantiti”. E quel che è peggio, il software preclude al navigatore la possibilità di evidenziare e copiare automaticamente la formula o fare ricerche di equazioni. Per risolvere il problema il World Web Consortium, il corpo governativo di Internet, ha dichiarato che nel giro di qualche giorno lancerà il MathML, versione matematica del “vecchio” linguaggio. Sebbene non si possa ancora parlare di standard, il MathML sarebbe la soluzione ai problemi di molti. L’American Mathematical Society, ad esempio, ha stimato di avere più di due milioni di immagini sul proprio Web server, tutte create per permettere la visualizzazione di formule altrimenti improponibili.

Sono stati necessari due anni di programmazione e trattative per fare del MathML una realtà che, oltre a permettere la scrittura di equazioni, sarà compatibile con la maggior parte dei programmi software usati da fisici e matematici. “Le persone sono piuttosto puntigliose sulla maniera con cui la matematica viene presentata”, ha commentato Patrick Ion, vicepresidente del Web Consortium, lasciando ad intendere che i creatori di MathML hanno dovuto lottare anche contro la testardaggine dei corpi matematici, come se i problemi nella sua programmazione non bastassero. Buone nuove per i Pitagora dell’era tecnologica, dunque, che a questo punto non dovranno più fare i conti con le restrizioni del Web.

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