Un algoritmo ci avviserà

Sono trascorsi nove mesi dall’inizio del terremoto umbro-marchigiano. Ed è impossibile prevederne la fine. Le scosse degli inizi di questo mese nella zona di Gualdo Tadino (IV-V grado della scala Mercalli) rivelano che la sequenza non si è ancora conclusa. Per i sismologi è tempo di riflessioni. Nessuno era in grado di prevedere la scossa del 26 settembre né quelle successive. Tuttavia le analisi retrospettive servono a studiare i terremoti per individuare un metodo di previsione che in futuro possa risultare efficace. Dobbiamo però distinguere, come fanno negli Stati Uniti, fra diversi tipi di previsione: gli americani usano il termine “prediction” per una previsione che in teoria dovrebbe specificare data, ora, luogo e magnitudo di un futuro terremoto. Ma nessuno è in grado per il momento di farlo; “Forecast”, invece, è la parola che indica una previsione approssimativa con intervalli di tempo, di spazio e di magnitudo entro i quali si può verificare un evento sismico.

Sono anni che i sismologi sperimentano algoritmi che individuano anomalie nel comportamento della crosta terrestre allo scopo di verificare se possano essere considerate spie di futuri terremoti. Lo scienziato russo Yuri Tyupkin, capo dipartimento del Centro Geofisico dell’Accademia delle Scienze di Mosca, al termine di un seminario tenutosi di recente a Roma presso l’Istituto Nazionale di Geofisica, ha illustrato i risultati ottenuti utilizzando un algoritmo proposto insieme al collega Gena Sobolev nel 1996. Anche se ha aggiunto che i dati presi in considerazione erano il frutto di un’analisi retrospettiva.

L’algoritmo si basa sulla supposizione che si susseguano due stadi nell’area epicentrale di un futuro terremoto: uno stato di quiescienza e uno di attivazione di sismicità premonitoria. Per quiescenza sismica si intende un intervallo di tempo caratterizzato da un significativo decremento dell’attività sismica. Esiste da qualche anno una collaborazione degli scienziati russi con l’Istituto Nazionale di Geofisica che si propone di modificare l’algoritmo per adattarlo al caso italiano. L’algoritmo è nato infatti per i forti terremoti della regione del Caucaso che si aggirano intorno a una magnitudo 7.0. E in Italia gli eventi sismici raramente raggiungono questa magnitudo. Se consultiamo i cataloghi, nel corso di circa 2500 anni, in Italia si sono avuti soltanto tre terremoti di quell’entità. Quello più recente è il terremoto di Messina del 1908 che raggiunse una magnitudo pari a 7.1.

Nel caso del terremoto umbro-marchigiano, l’analisi retrospettiva ha messo in evidenza una quiescenza sismica molto marcata nel periodo compreso tra gennaio e aprile 1997. La quiescenza è stata separata dalla scossa principale da un periodo caratterizzato da un incremento di sismicità. A maggio si sono avute delle scosse nell’Appennino centrale (Massa Martana). Il 4 settembre si è avuta a Colfiorito una scossa di Magnituto 4.5 che è stata seguita da un centinaio di piccole repliche. Si tratta di scosse premonitrici che culmineranno poi nella scossa di magnitudo 5.6 del 26 settembre. Saranno tuttavia necessarie moltissime altre analisi retrospettive di questo tipo per potere utilizzare in futuro un metodo di previsione che ci dica in anticipo e con una certa affidabilità intervalli di tempo e di spazio entro i quali si potrà verificare un terremoto.

“In Italia – ha tenuto ha precisare la sismologa Rita di Giovambattista che collabora con Yuri Tyupkin – siamo ancora agli inizi per quanto riguarda la previsione dei terremoti. Non abbiamo ancora statistiche che ci permettano di dare la giusta importanza ad un’anomalia osservata. E’ importante acquisire più dati possibiili e monitorare il territorio costantemente per potere valutare, in futuro, se, per esempio, una quiescenza sismica è una condizione necessaria e sufficiente affinché in una determinata zona si possa avere un terremoto”. Dal canto suo, Tyupkin ha concluso il seminario dicendo che l’algoritmo è per il momento soltanto un ottimo strumento di studio e ricerca. Anche in Russia, dove da anni si studiano metodi di previsione, le anomalie osservate in una determinata regione vengono comunicate soltanto a un consiglio tecnico e mai alla popolazione.

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here