Scuba rivela l’invisibile

Quando l’universo era otto volte più giovane di oggi, le galassie e le stelle si sviluppavano cinque volte più velocemente. La scoperta proviene da un gruppo di astrofisici che ha ottenuto i nuovi dati grazie a un’apparecchiatura sensibile ai raggi infrarossi installata sul telescopio James Clerck Maxwell, nelle Hawii. Il nuovo strumento si chiama Scuba (Submillimeter Common-User Bolometry Array) ed è in grado di rilevare radiazioni diverse da quelle della luce visibile. Puntato verso le regioni meno esplorate dell’universo, lo Scuba ha individuato tra le polveri di galassie in formazione “stelle massive fino ad allora invisibili, che cambiano radicalmente il punto di vista sulla formazione ed evoluzione delle galassie”, spiega Amy Barger dell’ Università delle Hawaii, capofila della ricerca insieme a David Huges, del Royal Observatory di Edimburgo. Sino ad oggi infatti si riteneva che la maggiore “produzione” di stelle si fosse verificata quando l’Universo aveva la metà degli anni che ha ora, a una velocità circa dieci volte superiore a quella attuale. Le esplorazioni sono comunque all’inizio, poiché fino adesso si è lavorato su immagini a bassa risoluzione. Per ottenere immagini meno sfocate sarà necessario attendere le nuove tecnologie, frutto di una collaborazione euro-statunitense.

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