Le variazioni climatiche e le attività umane potrebbero trasformare l’Italia in un deserto. Questo il destino del Belpaese se i processi di erosione, di desertificazione e degrado del suolo non saranno arginati. Un rischio sempre più concreto, considerando che Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna già mostrano un processo di desertificazione avanzato e il 27 per cento dell’intero territorio nazionale è esposto ad elevato rischio di erosione. Dinanzi a questo problema – che in tutto il mondo riguarda oltre 100 paesi e minaccia circa un miliardo di individui – l’Onu ha deciso di varare la Convenzione della desertificazione. E l’Europa? Per discutere su quali politiche adottare contro l’avanzata del deserto, i paesi del Mediterraneo si incontreranno a Matera, dal 29 al 31 ottobre, per il ” Forum on European Policies to combat desertification in the Mediterranean basin”. “Il degrado del suolo – spiega Canio Lo Guercio, del ministero dell’Ambiente, è in diretto rapporto con la crisi dell’agricoltura tradizionale e l’abbandono dei centri urbani storici. Fenomeni che sostituiscono il modello a basso consumo di risorse ad un altro basato su cementificazione massiccia, dispendio energetico e inquinamento ambientale”.(m.e.)
