Vita nello spazio: così ti riciclo la mutanda

Per le massaie del futuro il bucato non sarà più un problema: un cocktail di batteri convertirà i panni sporchi in gas metano, riciclabile, per esempio, per cuocere il pranzo. Una positiva ricaduta della ricerca spaziale questa, perché la ‘gestione’ della biancheria sporca non angoscia solo la vita domestica sulla terra ma anche quella nello spazio. Strano ma vero, è uno dei problemi più pressanti che gli astronauti in orbita si trovano ad affrontare.

Drammi di vita nello spazio

Un vero dramma: ogni astronauta produce 2,5 chili di rifiuti al giorno, e per ridurli al minimo a volte si è costretti a tenere un paio di mutande per una settimana! Nella stazione spaziale Mir finora il problema si è risolto conservando gli indumenti usati in contenitori sigillati fino all’arrivo del modulo di rifornimento che li preleva per poi disintegrarli rientrando nell’atmosfera terrestre. Ma il modulo giunge solo due volte l’anno.

Dallo sporco al metano

Così un’équipe di ricercatori dell’Istituto di biologia e medicina del Centro russo per la ricerca, come riporta il New Scientist di questa settimana, ha deciso di studiare una soluzione. “Meglio convertire i rifiuti in combustibile”, ha pensato Vyacheslav Ilyin, capo dell’équipe russa, che annuncia trionfante: “Sarà una vera rivoluzione!”. Dovremo tuttavia attendere ancora una decina d’anni, perché diventi realtà. Per certo, annuncia Ilyin, il cocktail di batteri sarà pronto per la prima missione interplanetaria degli astronauti russi, nel 2017. Su Marte, forse? (c.d.m.)

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