Gli Oscar di “Science”

La più importante scoperta scientifica del 1998? Aver capito che l’Universo continua a espandersi con sempre maggior velocità. Parola di Science. Anche quest’anno la prestigiosa rivista americana ha stilato la top ten delle maggiori conquiste scientifiche degli ultimi dodici mesi. Ha scelto quelle che modificheranno la nostra visione della Natura o che potrebbero avere applicazioni capaci di incidere sulla società.

Secondo gli esperti di Science, l’Universo che accelera è meritevole del titolo di scoperta dell’anno. Potrebbe infatti risolvere una volta per tutte il mistero che avvolge il destino finale del cosmo. L’Universo ha cominciato a espandersi circa 15 miliardi di anni fa, subito dopo il Big Bang. La maggior parte degli astrofisici era convinta che l’espansione rallentasse col passare del tempo, tanto da far immaginare due possibili scenari finali. Il primo prevedeva l’arresto dell’espansione e l’inizio, sotto la spinta della forza di gravità, di una fase di contrazione che avrebbe portato, dopo miliardi di anni, l’Universo a essere concentrato in un punto. Il secondo prefigurava per il cosmo una morte termica: l’espansione sarebbe finita e tutto nel cosmo si sarebbe congelato.

La scoperta di quest’anno mette in crisi entrambe le teorie sulla fine dell’Universo. Stelle e galassie, invece di rallentare la loro corsa verso i confini del cosmo, stanno ancora accelerando. Una scoperta che apre nuovi fronti di ricerca e pone nuove domande. C’è una forza ancora sconosciuta che respinge le galassie lontane l’una dall’altra, vincendo la forza di gravità? E quale sarà la fine dell’Universo? Le risposte non sono ancora alla nostra portata e probabilmente ci vorranno ancora molti anni prima che entrino a far parte della top ten di Science.

Tuttavia nel corso del 1998 altri quesiti scientifici hanno trovato risposta. E la classifica del settimanale americano è lì a ricordarcelo. Al secondo posto ci sono le scoperte che hanno permesso di svelare i segreti dei ritmi circadiani. Quasi ogni organismo sulla Terra è dotato di un orologio biologico che regola le funzioni corporee in base al succedersi del giorno e della notte. Ora finalmente è chiaro il meccanismo molecolare che permette a questo orologio di funzionare. E la cosa stupefacente è che si tratta di un meccanismo identico per tutti gli esseri viventi, dai batteri agli umani.

Altrettanto importanti le rimanenti otto scoperte celebrate dagli esperti di Science, che però hanno assegnato a tutte il terzo posto ex aequo. Tra queste medaglie di bronzo della ricerca spiccano due risultati che cambieranno la fisica. Nel laboratorio giapponese di Super-Kamiokande un team internazionale di ricercatori ha finalmente misurato, anche se in modo approssimativo, la massa del neutrino. La particella, difficile da catturare, si era sempre sottratta a misurazioni di questo tipo. Ed era l’unica tessera mancante al puzzle con cui i fisici descrivono il mondo microscopico.

Ai confini con la fantascienza l’altro risultato: fisici europei e statunitensi, in esperimenti diversi, sono riusciti a “teletrasportare” informazioni da un punto all’altro del loro laboratorio. Non riusciremo in tempi brevi a sostituire l’automobile col teletrasporto, ma questo risultato apre definitivamente la strada ai computer quantistici, macchine superpotenti che faranno calcoli alla velocità della luce. A proposito di computer, il 1998 è stato anche l’anno in cui si sono fatti notevoli progressi nella realizzazione dei cosiddetti “biochip”, microprocessori fatti, oltre che di silicio, di pezzi di Dna. Le prime applicazioni saranno proprio di tipo biologico: potranno essere impiegati per analizzare campioni di sangue alla ricerca di eventuali malattie genetiche.

Anche la lotta contro il cancro ha fatto progressi tali da figurare nella classifica di Science, sia nel campo della prevenzione che in quello delle terapie. Non c’è ancora l’arma finale, ma il 1998 ha visto l’approvazione di nuovi farmaci e la sperimentazione di altri che presto potrebbero essere disponibili.

La classifica stilata da Science contiene anche una scoperta che potrebbe portare a vincere le malattie che colpiscono il sistema immunitario, come il diabete o la sclerosi multipla. Secondo questi risultati alcuni batteri e virus, per esempio quello responsabile dell’herpes, indurrebbero il sistema immunitario ad agire contro natura, attaccando le molecole del corpo che invece dovrebbe difendere. La graduatoria prosegue poi con la mappatura del genoma del primo essere vivente pluricellulare, la messa a punto di una tecnica che permette di sperimentare simultaneamente centinaia di migliaia di composti chimici e, infine, la comprensione di come le cellule nervose si scambiano segnali permettendoci di vedere, assaporare, toccare e pensare.

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