Manipolare la vita

John E. Smith
Biotecnologie
Zanichelli 1998,
pp. 235, lire 34.000

L’enorme velocità nello sviluppo dei procedimenti biotecnologici sta rapidamente modificando le economie tradizionali. Secondo il settimanale inglese The Economist (maggio 1998) la “life industry” ha un fatturato di migliaia di miliardi di dollari annui, e impiega centinaia di migliaia di addetti. La capacità di modificare le proprietà dei viventi in modo predeterminato e per fini produttivi si ripercuote – con impatti assai diversi – tanto sulla economia dei paesi sviluppati quanto su quelli in via di sviluppo. I settori più direttamente coinvolti sono quello farmaceutico, agricolo, ambientale e alimentare; ma è importante anche la produzione di test clinici e diagnostici, di vari tipi di reagenti tra cui enzimi, Dna/Rna, prodotti chimici particolari.

I benefici e i rischi connessi alle manipolazioni biotecnologiche dei viventi sono state oggetto di molteplici controversie e di sperimentazioni accurate valutate da organismi sovranazionali, come l’Ocse, la Fao, l’Oms: fino ad oggi, i risultati statistici di non-pericolosità hanno consentito di immettere sul mercato quasi una trentina di organismi transgenici. Tra questi, i più diffusi sono la soia (brevetto della multinazionale Monsanto) e il mais (brevetto della multinazionale Ciba Geigy).

Le biotecnologie si stanno dunque rivelando, oltre che un settore di ricerca estremamente interessante, anche un prezioso affare economico. Il testo di Smith, corredato da una interessante prefazione e dall’elenco di siti Internet per un costante aggiornamento, tiene conto di entrambi gli aspetti, mettendo a disposizione del lettore non specializzato importanti informazioni sulle conquiste e sugli sviluppi delle biotecnologie. Espresse in maniera chiara e di facile comprensione, vengono spiegate e sintetizzate le modalità di manipolazione genetica di microrganismi, le applicazioni in medicina, in agricoltura, silvicoltura e zootecnia, la produzione di biocombustibili. Numerose tabelle mettono a confronto vantaggi e svantaggi dei procedimenti tradizionali con quelli più moderni, che sfruttano le caratteristiche dei viventi o quelle di molecole biologicamente rilevanti.

Gli ultimi tre capitoli riguardano poi l’aspetto socio-culturale della vicenda. Dalla protezione delle invenzioni e la brevettabilità dei prodotti in un settore in cui i profitti aumentano vertiginosamente; alla sicurezza nelle biotecnologie; sino ai problemi di ordine morale ed etico connessi all’ingegneria genetica.

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