Ricercatori tra gli alberi

Un’enorme piattaforma gonfiabile, sospesa a quaranta metri di altezza e fissata sulla cima degli alberi. È la struttura creata da uno staff internazionale, di biologi, botanici e meteorologi sovvenzionati dalla Comunità europea per studiare sul campo la fauna della foresta della Lopé del Gabon centrale, una delle zone più incontaminate del pianeta. Tra gli obiettivi più importanti della spedizione, voluta da Pro Natura International, c’è quello di scoprire nuove specie di insetti, particolarmente numerosi nella foresta equatoriale. Gli entomologi studieranno in particolare come avvengono le continue migrazioni di alcune specie, molte delle quali ancora sconosciute alla scienza, dal sottobosco alla chioma degli alberi.

Da qualche giorno all’équipe degli studiosi si è aggiunto anche un italiano. È Gianfranco Curletti, ricercatore del Museo civico di Storia naturale di Carmagnola (http://comune.carmagnola.karmanet.it), in provincia di Torino. “Le migrazioni di questi invertebrati – spiega Curletti – si sviluppano in verticale, dall’ambiente umido del suolo a quello più secco degli alberi. E dipendono da molti fattori: dalla presenza di predatori, da una fauna particolare o dalla temperatura, per esempio. Dalla mongolfiera potremo valutare quali sono le variabili che incidono di più su questi passaggi. Sarà poi più interessante capire fino a che punto si spingono gli incroci tra specie diverse di insetti”.

Gli insetti sconosciuti o più interessanti verranno prelevati e studiati in un secondo tempo in laboratorio. Per catturarli gli entomologi stanno utilizzando delle trappole speciali: a caduta, ad aspirazione, a intercezione, che catturano gli insetti durante il volo, e luminose, visto che quasi tutte le specie sono attratte dalla luce.

La presenza nel Gabon di Curletti, di ritorno in Italia il 5 febbraio, è stata resa possibile grazie alla collaborazione del museo di Carmagnola con altri istituti di ricerca internazionali, in particolare francesi, sudafricani e australiani. “Curletti – sottolinea Giovanni Boano, direttore del Museo civico di Storia naturale di Carmagnola – è uno dei pochi specialisti al mondo di famiglie di insetti che vivono nei tronchi degli alberi, in particolare di quelle specie che trascorrono la fase larvale nel legno per poi involarsi successivamente”. La spedizione del Gabon, che è partita quattro mesi fa e che si concluderà a metà febbraio, potrebbe dare risultati importanti. “Nello studio della chioma degli alberi – continua Boano – Curletti è affiancato da due entomologi di altissimo livello, provenienti dallo Smithsonnian Institute di Washington”.

La presenza del ricercatore piemontese nella foresta è stata voluta anche dal Parco Nazionale d’Abruzzo, che ha coperto le spese del viaggio e che in cambio ha ottenuto da Curletti l’esclusiva di esporre i primi risultati delle ricerche attraverso una serie di conferenze organizzate dall’Ente Parco. “Per avere invece un quadro particolareggiato – spiega Giovanni Battista Delmastro, uno dei curatori del Museo di Carmagnola – bisognerà però attendere qualche anno”. Per chi non vuole aspettare c’è però la possibilità di connettersi con il sito francese della Pro Natura International (http://www.radeau-des-cimes.com/default.htm), dove ogni settimana vengono pubblicate le novità e i risultati emersi dalla spedizione.

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