Terapie a base di hashish e marijuana

I potenziali effetti benefici dei cannabinoidi (i principi attivi di hashish e marijuana) attirano sempre più l’attenzione dei ricercatori, e c’è una forte pressione affinché i governi di tutto il mondo occidentale modifichino le leggi proibizionistiche, per dar spazio alla sperimentazione sui pazienti affetti da disordini neurologici. Su Nature Lorna Layward, della Multiple Sclerosis Society of Great Britain and Northern Ireland, ha dimostrato l’efficacia dei cannabinoidi per sintomi come tremore e spasticità nei topi affetti da encefalomielite allergica (l’analogo della sclerosi multipla per i roditori). Oltre a fornire una valida base di dati sperimentali a supporto di una tesi finora fondata solo su evidenze aneddotiche, i risultati del gruppo inglese individuano una metodologia potenzialmente utile per testare le terapie contro la sclerosi multipla. Un altro studio, pubblicato su Nature Medicine, illustra invece l’effetto inibitore del Thc sulla crescita delle cellule tumorali del glioma nel topo. Il glioma è un tumore cerebrale maligno, molto resistente alle terapie convenzionali. I ricercatori dell’Università di Complutense (Spagna) hanno anche studiato il meccanismo di inibizione cellulare “in vitro”, e hanno scoperto che il THC aziona una cascata enzimatica che porta alla morte delle cellule tumorali, senza danneggiare quelle sane (f.n.)

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