In orbita il primo minisatellite italiano

Ora anche l’Italia ha a disposizione un minisatellite per realizzare missioni scientifiche a costi limitati e in tempi brevi. Il 15 luglio, alle 14 ore italiane, è stato infatti lanciato con un razzo Cosmos, dalla base di Plesetsk in Russia, Mita, Minisatellite Italiano a Tecnologia Avanzata. Realizzato dalla Carlo Gavazzi Space di Milano per l’Agenzia Spaziale Italiana, il satellite pesa 170 chilogrammi, ha le dimensioni di un baule e compie un giro completo delle Terra in un’ora e mezza all’altezza di 450 chilometri. È completamente autonomo e comunica con la Terra per pochi minuti al giorno, quando transita sul centro di controllo della Telespazio al Fucino. A bordo vola un esperimento scientifico dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Nina2, che per almeno due anni rileverà raggi cosmici, cioè particelle energetiche elettricamente cariche presenti all’esterno della magnetosfera terrestre e potenzialmente pericolose per gli astronauti. Il satellite appena lanciato è il primo di una serie. Nei prossimi anni infatti verranno costruite nuove versioni di Mita per mettere in orbita gli esperimenti delle piccole missioni scientifiche dell’Asi, prima tra tutte Agile nel 2002. La realizzazione dei minisatelliti non riguarda però solo la scienza: Mita infatti, grazie alla sua filosofia di sviluppo, potrà essere utilizzato anche per collaudare in tempi brevi nuove tecnologie, per realizzare missioni applicative (telecomunicazioni, osservazione della Terra, radiolocalizzazione, ecc.), e per consentire l’accesso allo spazio a nuovi utenti quali, per esempio, le piccole e medie industrie, la Protezione Civile, le Assicurazioni e gli Uffici del Catasto. (e.t.)

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