Le ferite della Colombia

La guerra civile e il traffico di coca stanno portando la Colombia alla catastrofe ecologica. E’ quanto denuncia il rapporto delle Forze Armate Colombiane intitolato “Le cicatrici della Madre Terra”. I militari colombiani individuano nei narcotrafficanti e nei paramilitari di destra dell’Esercito di Liberazione Nazionale (Eln) i principali responsabili di una situazione sempre più allarmante. Secondo il rapporto, nell’ultimo decennio l’ecosistema colombiano è stato investito da più di due milioni di barili di petrolio, fuoriusciti da oleodotti fatti saltare in aria nell’80 per cento dei casi dall’Eln. Il restante 20 per cento sarebbe opera dei guerriglieri di sinistra delle Forze Armate Rivoluzionarie della Colombia (Farc). Gli esperti del Ministero dell’Ambiente colombiano ammoniscono che, continuando di questo passo, tra diciassette anni la metà della giungla sarà devastata dalla marea nera. Inoltre il continuo fiorire di coltivazioni illegali di coca e marjuana, solo negli ultimi dieci anni, ha fatto scomparire non meno di novemila chilometri quadrati di selva e terreni agricoli, mettendo a rischio la biodiverstià dell’ecosistema colombiano. Ma non basta. Negli ultimi quattordici anni, 900 mila tonnellate di prodotti chimici, utilizzati per la raffinazione della coca, dopo l’uso sono stati riversati nelle falde acquifere. (g.s.)

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