Ennesimo naufragio di una nave cisterna al largo della Bretagna. Balu, questo il nome dell’imbarcazione colata a picco davanti al golfo di Guascogna, batteva bandiera maltese e trasportava ottomila tonnellate di acido solforico. L’incidente è accaduto questa mattina a 350 chilometri a sud-ovest della punta di Penmarc’h (Finistère), interrompendo tragicamente il tragitto della cisterna dalla Danimarca alla Spagna. Con ogni probabilità la causa dell’affondamento è stata l’apertura di uno squarcio su un lato dello scafo. “La nave si è inabissata per 4600 metri, lontano dalla costa e dalle zone di riproduzione”, ha dichiarato Christophe Rousseau, direttore aggiunto del Centro di documentazione, di ricerche e sperimentazione sull’inquinamento accidentale delle acque (Cedre). L’equipaggio, composto da 23 persone, è stato salvato da un elicottero spagnolo. E secondo la radio nazionale spagnola una parte dell’acido solforico si sarebbe già riversato in mare. A fare l’ultimo controllo della cisterna, vecchia di 24 anni, era stato il 29 dicembre scorso l’ufficio italiano della Bureau Veritas, una società internazionale che rilascia dichiarazioni di conformità. (l.g.)